L’algoritmo della biodiversità

“Sommando” biologia e geografia si ottiene la biogeografia. Se poi ci si unisce anche la matematica allora si creano nuovi “ponti” tra le discipline e vengono fuori modelli ecologici interessanti. Come quello messo a punto da un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato da Ignacio Rodriguez Iturbe, professore di ingegneria civile ed ambientale all’Università di Princeton (Usa).

Lo studio di Iturbe, pubblicato su Nature, ci offre infatti un modo per prevedere lo stato della biodiversità in una certa area, senza dover per forza considerare le caratteriste biologiche delle specie che la popolano. Secondo gli studiosi è possibile ottenere accurate previsioni sulla evoluzione della biodiversità nelle reti fluviali e nei bacini, oltre che valutare gli impatti sugli eco-sistemi derivanti da interventi umani, quali la costruzioni di dighe ed argini. Il modello matematico può fornire, inoltre, previsioni attendibili sia per stimare i cambiamenti climatici in atto in determinate aree, sia per studiare come si trasmettono malattie la cui diffusione avviene attraverso i corsi d’acqua, come il colera.

“Il nostro modello si basa sul fatto che le dinamiche idrogeologiche provocano effetti determinanti sullo stato della biodiversità nei fiumi e nei bacini”, ha spiegato Iturbe. Per testare il modello, i ricercatori hanno combinato dati geomorfologici, precipitazioni ed effetto dell’evaporazione di una vasta area tra i fiumi Missuri e Mississipi (per oltre 2 milioni di chilometri quadrati, attraverso 31 stati americani). I ricercatori hanno identificato complessivamente 824 bacini abitati da 433 differenti specie di pesci e dimostrato che i bacini più popolati sono quelli in cui confluiscono più correnti. Il sistema è stato in grado di valutare la qualità di ogni bacino, cioè la sua “capacità di habitat” e di descrivere accuratamente schemi complessi della distribuzione delle specie.

Secondo i ricercatori, questo lavoro non solo ha una grande importanza dal punto di vista applicativo, ma amplia i confini della biogeografia”. (e.r.)

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