OLTRE TRE MILIONI in Italia, un vero e proprio esercito di invisibili. Parliamo dei caregiver: genitori, partner, figli, fratelli, amici che assistono una persona malata, senza alcun compenso. Secondo i dati diffusi in occasione di Exposanità 2016, si stima che ciascuno di loro si occupi del proprio caro per 18 ore al giorno in media, per un totale di oltre sette miliardi di ore di lavoro. Spesso i caregiver non hanno alcuna formazione specifica e si devono destreggiare tra ostacoli burocratici, difficoltà organizzative e relazioni non sempre semplici con i medici. A loro, e in particolare a chi si occupa delle persone malate di cancro, l’Aiom – Associazione Italiana di Oncologia Medica e la Fondazione Aiom dedicano il primo corso per formatori di caregiver in oncologia (il 30 marzo a Milano), e che ha l’obiettivo di migliorare l’accoglienza nei reparti di oncologia degli ospedali. Ma quali sono i problemi che i caregiver devono affrontare quotidianamente? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro: a tre donne che si sono prese cura del proprio padre durante la malattia oncologica.
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