L’Europa risponde agli Usa

“Un’armata Brancaleone”. Sono stati questi i termini con cui la portavoce del commissario al commercio dell’Unione europea, Pascal Lamy, ha definito la coalizione di paesi capeggiata dagli Stati Uniti che giorni fa ha avviato una azione legale all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro il bando europeo sugli alimenti transgenici e i prodotti biotech. Gli Usa, infatti, hanno dichiarato “guerra” all’Europa il 13 maggio scorso, annunciando che assieme ad altri 12 paesi intendeva denunciare la moratoria dell’Ue sui prodotti che contengano Ogm. In quell’occasione, il rappresentante americano per il commercio, Robert Zoellick, aveva sottolineato che per gli Usa la moratoria europea rappresentava “una violazione delle regole del commercio internazionale”. E quindi era giusto ricorrere alla Wto contro la moratoria europea che dal 1998 blocca le autorizzazioni per i nuovi Ogm da vendere sul mercato europeo. “Australia, Nuova Zelandia e Perù (paesi “alleati” con gli Usa ndr.) hanno sì chiesto delle consulte, ma sono in realtà paesi le cui legislazioni includono moratorie o divieti per i transgenici proprio come in Europa, mentre”, prosegue Lamy, “altri paesi, per esempio il Brasile, hanno dichiarato di aderire all’iniziativa solo per poter essere delle partita nel caso che la causa americana alla Wto porti all’apertura di un contenzioso commerciale”. (n.n.)

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