Lezioni di geografia curiosa

Paolo Gangemi

Piccolo libro delle curiosità del mondo – La geografia che non si studia a scuola

Sironi Editore, 2012, pp. 171, 16,00 €

Ordina su Ibs

Esiste la geografia fisica, politica, economica, umana, astronomica. Esiste quella immaginaria, quella delle arti e quella delle lingue. E poi esiste la geografia curiosa, quella che non si studia in nessuna scuola. Ed è forse un peccato, perché renderebbe le carte molto più divertenti, sia quelle ingiallite che ancora resistono appese nelle aule, sia quelle che possiamo navigare in rete.

Sia chiaro che la geografia curiosa non è una materia, ma è piuttosto un metodo, un approccio. Per esempio: si possono imparare a memoria le capitali degli stati (elenco indispensabile, esempio di una buona cultura nozionistica e certamente utile, ma inevitabilmente noioso), oppure andare alla ricerca di storie che ci aiuteranno a fissare i binomi stato-città nella memoria. Come quella di qualche anno fa – inverosimile ma vera – di due spie alquanto imbranate bloccate nel sottoscala di un’ambasciata a Berna (Svizzera). I due, un uomo e una donna con un falso passaporto canadese, sono stati smascherati dalla domanda a bruciapelo su quale fosse la capitale del Canada (Ottawa).

Paolo Gangemi, matematico e divulgatore scientifico, queste storie se le è andate a cercare e le ha raccontate nel suo “Piccolo libro delle curiosità del mondo – La geografia che non si studia a scuola” (Sironi Editore, pp. 171, 16,00 €). Attraverso la sua scrittura veloce, le altezze delle montagne e le lunghezze dei fiumi intersecano le storie delle persone, i loro aneddoti a volte divertenti, altre romantici, altre ancora sconcertanti o paradossali. Sempre riportati con leggerezza e grande accuratezza.

Gangemi sarà questa sera a Roma, alla libreria Le Storie, per ripercorrere insieme al pubblico alcune facezie geografiche. Per scoprire, per esempio, che l’isola che non c’è esiste davvero, e che sarebbe (il condizionale è più che mai d’obbligo) pure italiana: comparse, scomparse, ricomparse e di nuovo si eclissò davanti a Sciacca. La prima volta nel 1831, quando raggiunse i 65 metri sul livello del mare in soli 13 giorni. Oppure che a Tuvalu, un minuscolo arcipelago nel Pacifico meridionale (e che è anche il quarto Stato più piccolo del mondo) gli abitanti si stanno arricchendo solo grazie al dominio internet, .tv: nel 2000 il Pil di Tuvalu è aumentato del 30%. E poi c’è la storia dei fusi orari, quella di New York, comprata per 28 dollari e che oggi può essere considerata l’attuale Babele (dove si parlano circa 800 lingue), quella delle montagne russe, che in Russia si chiamano montagne americane.

Tra tutte le curiosità scovate, l’autore ne ha selezionate 55 e ne ha fatto altrettanti brevi capitoli, che possono essere letti in maniera indipendente l’uno dall’altro, suddivisi in 7 parti, come un atlante classico. Ce n’è per tutti i gusti: per gli appassionati di letteratura, di mitologia, di storia, di astronomia. La geografia è più che altro una scusa.

1 commento

  1. Ho acquistato questo libro ma penso che 16€ siano un po’ troppo per un testo che fa aneddotica a volte anche superficiale. Per pochi euro in piu’ si possono comprare opere scienticamente valide…

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here