L’invasione del pesce palla maculato continua

Credits: Ispra

Ci si aspetta sempre che un’invasione aliena arrivi dall’alto, dallo spazio, e invece è già in atto sotto la superficie azzurra del Mar Mediterraneo. Attraverso il Canale di Suez, molte specie animali e vegetali provenienti dal Mar Rosso trovano infatti nelle nostre acque un habitat perfetto, in progressiva tropicalizzazione e privo di organismi autoctoni in grado di fronteggiarli. I pericoli legati a questa migrazione sono molteplici e le soluzioni per arginarla poche. Ma una delle strategie che si possono adottare è sicuramente quella di cercare di controllare questi spostamenti.

È quello che fa l’Ispra, l’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale, con diverse iniziative volte a monitorare gli avvistamenti del Lagocephalus sceleratus, o pesce palla maculato. Si tratta di una specie, appartenente all’ordine dei Tetraodontiformi, la cui commercializzazione è vietata in tutta Europa, a causa dell’elevata pericolosità della tetrodotossina contenuta nelle sue carni, resistente anche alla cottura.

La sua diffusione è cominciata nel bacino orientale, con un primo ritrovamento ufficiale sulle coste turche nel 2003, ed è continuata verso ovest: la prima segnalazione in acque italiane, ad opera di Ispra, è avvenuta a Lampedusa nel 2013. Gli avvistamenti sono diventati sempre più frequenti, dall’Adriatico al basso Tirreno, fino ai record più recenti nell’area delle Baleari.

Il 22 dicembre 2015 Ispra, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Reparto Pesca del Comando delle Capitanerie di Porto e la piattaforma web seawatchers.org coordinata dall’Istituto di Scienze Marine di Barcellona, ha dato il via a una campagna informativa su questa specie altamente invasiva.

Attraverso una locandina e un video, sono stati diffusi i contatti a cui segnalare gli eventuali avvistamenti e informazioni utili per riconoscerla ed evitare spiacevoli inconvenienti.

Ernesto Azzurro, ricercatore Ispra e coordinatore della campagna, ci tiene infatti a ricordare che la pericolosità del pesce palla maculato, “non è legata solo alla sua tossicità e al potente morso che può infliggere, ma anche ai potenziali danni ecologici e per l’economia della pesca”.

La minaccia rappresentata da questo organismo alieno si realizza quindi su più fronti: innanzitutto quello della salute umana, messa a rischio da un possibile incauto consumo; c’è poi il danno ecologico, legato alla biologia di questa specie che, come sottolinea Azzurro, in accordo con quanto riportato in un documento tecnico della Fao, “sviluppa grandi popolazioni, ed essendo un vorace predatore, incide pesantemente su stock ittici già sotto pressione, come sta avvenendo per le seppie nel Mediterraneo orientale”. Infine c’è l’impatto sulla pesca, con i danni inflitti alle reti e al resto del pescato.

È un’invasione silenziosa e difficile da controllare; le tecniche di abbattimento selettivo, che funzionano sulla terraferma, non sono facilmente applicabili in mare, anche perché la cattura del Lagocephalus sceleratus richiede uno sforzo di pesca ed economico che non tutti i pescatori vogliono o possono sostenere.

“Una speranza potrebbe essere la ricerca farmaceutica – spiega Azzurro – la tetrodotossina, la cui azione blocca i canali del sodio e quindi la trasmissione nervosa, ha infatti diverse applicazioni in campo biomedico e può essere estratta da diversi organi del pesce palla maculato”. Infatti sono stati condotti molti studi per valutare il suo possibile utilizzo nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da tumore, e i risultati ne hanno dimostrato l’efficacia come antidolorifico, anche per altre patologie. Ma la sua azione di blocco dei canali del sodio, potrebbe inoltre aiutare il trattamento delle aritmie cardiache.

Se l’uso della tetrodotossina, visti i benefici medici, si trasformasse in una risorsa per l’industria farmaceutica, questo comporterebbe un aumento della richiesta di pesce palla, creando così un solido incentivo alla sua pesca, e aumentando così la possibilità di controllo della popolazione.

Alice Scuderi

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