Categorie: Vita

Mancini o destrimani? Dipende anche dai geni

Siete mancini o destrimani? La decisione è stata presa, anche, dei vostri geni. La scoperta arriva da una collaborazione tra gli scienziati delle Università di Oxford, St Andrews, Bristol e del Max Planck Institute di Nijmegen (Olanda), che hanno trovato una correlazione tra la mano che utilizziamo per compiere i gesti quotidiani e una serie di geni, che intervengono sulla distinzione tra destra e sinistra durante le fassi embrionali dello sviluppo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos Genetics.

I geni sono strettamente coinvolti nel processo biologico che permette all’embrione di crescere, passando dall’essere una semplice sfera di cellule a un organismo molto ben definito, con distinti lati destro e sinistro. Questa differenziazione non riguarda solamente la mano che utilizziamo, bensì interessa a monte del processo la lateralizzazione cerebrale, ovvero stabilisce le differenze tra i due lati del nostro cervello.

I ricercatori, guidati dall’italiana Silvia Paracchini della University of St. Andrews, volevano capire quali geni avevano una concreta influenza sulla scelta della mano, per comprendere a fondo le cause dell’evoluzione della gestualità tipicamente destra o sinistra delle persone. Per questo gli scienziati hanno effettuato uno studio di associazione genome-wide su un campione di circa 700 persone, cercando correlazioni tra varianti genetiche e i tratti considerati (in questo caso l’uso preferenziale delle mano). L’associazione più significativa, come hanno spiegato gli scienziati, si aveva per le varianti del gene PCSK6, coinvolto già a livello embrionale nella differenziazione tra destra e sinistra.

Paracchini e i colleghi hanno quindi sfruttato dei dati provenienti da studi precedenti su questo gene o geni simili per capire più a fondo i processi biologici in cui questi sono coinvolti. I ricercatori hanno così scoperto che interrompendo l’attività di PCSK6 nei topi, per esempio, si causa un difetto che si palesa con un’asimmetria tra sinistra e destra a livello morfologico, ovvero può accadere che gli organi all’interno del corpo si posizionino in maniera scorretta. I topi in questione sviluppano, per esempio, il cuore e lo stomaco a destra e il fegato a sinistra.

Pur avendo identificato il ruolo dei geni nella differenziazione tra sinistra e destra nello sviluppo a livello embrionale, i risultati di questo studio non spiegano del tutto perché utilizziamo una mano piuttosto dell’altra, fa notare William Brandler della University of Oxford, primo nome nella ricerca pubblicata su Plos Genetics. Come avviene per tutti gli aspetti del comportamento umano, infatti, la natura e l’educazione vanno a braccetto, e la scelta di utilizzare una mano piuttosto che l’altra deriva sia da una serie di geni, sia dall’ambiente in cui cresciamo, sia dalla pressione culturale che, in un certo senso, tende a indirizzarci verso l’uso della mano destra, “preferita” da circa il 90% delle persone.

Riferimenti: Plos Genetics Doi: 10.1371/journal.pgen.1003751

Credits immagine: TheAlieness GiselaGiardino²³/Flickr

Eleonora Degano

Est modus in rebus (forse)Con alle spalle la maturità classica e una laurea in Biologia e biodiversità degli ecosistemi, ha frequentato il Master in Giornalismo Scientifico Digitale alla SISSA di Trieste. Fotografa amatoriale, lettrice seriale, ogni occasione è buona per fare le valigie e partire. Quando è ispirata scrive di scienza (e non solo) sul suo blog.Su Twitter è @Eleonoraseeing.

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  • Sono mancina, mia madre, insegnante elementare, cominciò ad insegnarmi a scrivere con la sinistra, ma le sue colleghe mi costrinsero ad usare la destra, così la mia calligrafia è pessima. all'epoca - una sessantina di anni fa - non essere penalizzati per il mancinismo era eccezionale. Maria Grazia Miccheli

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