Come viaggiare attraverso lo spazio e il tempo fino all’origine dell’Universo

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(immagine: EPFL)

Una specie di Google Earth, ma per l’universo. Ecco cos’è il Virtual Reality Universe Project (Virup) sviluppato dal laboratorio di astrofisica (Lastro) della École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Epfl): un nuovo programma che restituisce come mappa virtuale (2D o 3D) terabyte su terabyte di dati raccolti da ben 8 database, per visualizzare graficamente 4.500 esopianeti, decine di milioni di galassie, centinaia di milioni di oggetti spaziali e miliardi di fonti luminose. Il software, per ora disponibile solo nella sua versione beta, è open source, quindi accessibile a tutti con un computer e con dispositivi di realtà virtuale per un’esperienza più immersiva.

“La novità di questo progetto è stata mettere tutti i set di dati disponibili in un’unica struttura, così da vedere l’universo a diverse scale: vicino a noi, intorno alla Terra, intorno al sistema solare, a livello della Via Lattea”, ha spiegato Jean-Paul Kneib, direttore di Lastro. Un modo per vedere attraverso lo spazio e il tempo, risalendo fino all’inizio dell’universo, al Big Bang, o andando avanti e vedere la futura collisione della Via Lattea con la vicina M31.

L’idea dei suoi sviluppatori è fare di Virup uno strumento davvero fruibile per tutti. Da una parte i ricercatori possono accedervi per visualizzare la propria materia di studio, i propri dati, in una forma diversa da tabelle e grafici, per avere un supporto per l’analisi di fenomeni complessi. Dall’altra, chiunque può immergersi nell’esplorazione dell’universo e sentirsi un po’ un astronauta durante una passeggiata spaziale, ma a casa propria.

Il programma consente di vedere galassie, esopianeti, asteroidi, ma anche la rete cosmica rappresentata da strutture filamentose che si estendono attraverso l’universo. Si tratta di rappresentazioni grafiche artistiche tanto più definite quante più informazioni sono contenute nei database caricati su Virup. Per questo in futuro, integrando altri archivi e acquisendo nuovi dati dell’osservazione dell’universo da parte dei prossimi telescopi, potrebbe diventare ancora più dettagliato.

Virup può essere utilizzato in realtà virtuale indossando occhiali Vr, per un’esperienza personale completamente immersiva, 3D e a 360 gradi. Ma può anche costruire un universo virtuale in un ambiente, magari in una cupola di un planetario o all’interno di una grotta, per una fruizione collettiva.

Per presentare il programma è stato anche realizzato un cortometraggio intitolato Archeologia della luce, un viaggio di circa 20 minuti attraverso il nostro universo, dal Sistema solare alla Via Lattea, fino alla rete cosmica e alla radiazione residua del Big Bang. Già disponibile su Youtube (anche in Vr se si hanno i supporti), aprirà la mostra Cosmos Archaeology: Explorations in Space and Time il 21 aprile 2022 ai padiglioni dell’Epfl.

“È mostrando l’universo in 3D, mostrando questi filamenti, mostrando questi ammassi di galassie che sono grandi concentrazioni di materia, che ti rendi davvero conto di cosa sia l’universo”, ha concluso Kneib.

via Wired.it

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