Marte? E’ vicino al Polo Nord

Impareremo qualcosa su Marte studiando il cratere di un meteorite. E lo faremo rimanendo qui, sulla Terra. Questa è la scommessa della Nasa, che invierà sulla Devon Island, vicino al Circolo Polare Artico, in territorio canadese, una squadra di più di 20 ricercatori a studiare, in ogni minimo dettaglio e per un mese, l’Haughton Impact Crater, un “buco” di ben 20 chilometri di diametro. La partenza è prevista per il 22 giugno. Per l’Agenzia spaziale statunitense, il sito – non solo il cratere, ma tutta la zona circostante il punto di impatto – rappresenta un buon modello della superficie marziana. Insomma, un suo analogo terrestre.

Molte delle caratteristiche geologiche della zona (il terreno ricco di ghiacci, la presenza di sedimenti lacustri preistorici) e le numerose, piccole valli circostanti il cratere ricordano proprio quelle osservate sul Pianeta Rosso. In particolare il sito artico sarebbe molto simile a come è stato Marte nel passato: un luogo sicuramente più umido e più caldo di quanto non sia oggi. “L’ambiente freddo, relativamente secco, ventoso e privo di vegetazione di Haughton – dice infatti Pascal Lee dell’Ames Research Center della Nasa – ci può dare un’idea di come abbia avuto origine l’attuale superficie marziana”.

Per questa missione è previsto l’impiego di mezzi ad altissima tecnologia. Un elicottero sperimentale completamente robotizzato, ideato dagli ingegneri della Carnegie Mellon University’s Robotics Institute di Pittsburg, farà delle ricognizioni sul campo. Questo ultimo ritrovato della robotica aerea è un piccolo velivolo telecomandato, dotato di un sistema autonomo di controllo basato sulla visione, di un computer di bordo, di un sistema di guida al laser e, naturalmente, di telecamere che mapperanno la località.

Per verificare la presenza di ghiaccio sotterraneo e le condizioni degli strati sottostanti la superficie verrà invece utilizzato un sistema radar. “La capacità di trovare del ghiaccio nel sottosuolo, destinato sia al consumo umano che alle analisi geologiche, infatti sarà uno dei punti critici nell’esplorazione di Marte” sottolinea Aaron Zent dell’Ames Research Center.

Uno spettrometro verrà quindi impiegato per determinare la capacità riflettenti del luogo e comprendere l’evoluzione della composizione del suolo. Ad analizzare l’evoluzione del microclima della regione sarà invece, in un altro esperimento, una sonda che preleverà campioni dal sottosuolo. Una videocamera stereo portatile (già utilizzata lo scorso anno per esplorare il deserto cileno di Atacama) fornirà dell’intera zona immagini a 360 gradi e ad altissima risoluzione.

Il campo base per il team di scienziati è stato allestito presso il fiume Houghton, all’interno del perimetro del cratere. I tecnici si sposteranno con veicoli di terra, mentre le esplorazioni nelle zone più aspre e remote saranno affidate all’elicottero-robot. Il progetto costerà 80.000 dollari parzialmente stanziati dalla stessa Nasa. Una bella cifra. Ma certamente inferiore a quella necessaria ad un vero viaggio nello spazio.

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