Così le mucche producono meno metano

(Credits: CSIC Communication)
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I ruminanti sono un gruppo di animali, come i bovini e le pecore, ma anche cervi e antilopi, che digerisce il cibo tramite fermentazione, eseguita da microorganismi che vivono nel loro stomaco concamerato (ossia diviso in diverse aree). Durante il processo di fermentazione, vengono prodotti diversi acidi organici, l’acido acetico, l’acido propionico e l’acido butirrico: tutti questi vengono assorbiti e metabolizzati dall’organismo dei ruminanti come fonte di energia. Tuttavia, il processo da anche origine al metano, uno dei gas serra che contribuiscono all’aumento delle temperature sul nostro pianeta, che viene rilasciato nell’atmosfera.

I ricercatori dello Spanish National Research Council hanno cercato di capire se fosse possibile ridurre la produzione di metano da parte dei ruminanti, per esempio ricorrendo agli effetti della molecola 3-nitrooxypropanol. Già in passato, infatti, 3-nitrooxypropanol si era dimostrata efficace nelle pecore (quando aggiunto al cibo in milligrammi), senza che tuttavia gli scienziati avessero chiaro il processo, come invece fatto ora dallo studio pubblicato su Pnas.

Ma cosa vuol dire usare una molecola per ridurre il metano? I ricercatori hanno cercato di capire in che modo una molecola potesse interferire con la produzione di metano, usando simulazioni in silico e analisi in vivo e in vitro. Gli scienziati hanno così osservato il comportamento di alcuni microorganismi anaerobici provenienti dai sistemi digestivi dei ruminanti, mostrando che il 3-nitrooxypropanol prende di mira solamente i microrganismi che producono metano, lasciando inalterati i batteri che effettivamente contribuiscono alla digestione. In particolare la molecola sembra colpire un enzima che catalizza la formazione del metano.

“Fino ad ora, nessuno aveva descritto il processo per cui questo composto può ridurre del 30% la produzione di metano negli animali senza rischi per la loro salute o per la loro produttività,” ha spiegato David Yáñez, che ha preso parte alla ricerca.

Secondo i ricercatori, lo studio apre molte possibilità per la riduzione di emissione di metano. Non solo. Gli scienziati hanno anche osservato un aumento dell’efficienza di produzione dei ruminanti coinvolti nell’esperimento, spiegato dal fatto che la produzione di metano consuma fino al 12% dell’energia ingerita dagli animali.

Riferimenti: Pnas doi: 10.1073/pnas.1600298113

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