Metti una bistecca di coccodrillo in valigia

Tra istrici affumicate e filetti di scimmia, sarebbe di oltre cinque tonnellate il carico di carne selvatica che ogni settimana transita (ir)regolarmente per l’aeroporto Roissy-Charles de Gaulle di Parigi. La stima è di un team internazionale di ricercatori della Zoological Society of London, del Royal Veterinary College, e del National Veterinary School e del Naturalal Hisoty Museun di Tolosa, che ha pubblicato il primo studio sistematico sull’importazione illegale di pesce, bestiame e selvaggina dall’Africa all’Europa su Conservation Letters (http://www.wiley.com/bw/journal.asp?ref=1755-263x).

I ricercatori hanno ispezionato i bagagli di 134 passeggeri di 29 voli dell’Air France, scoprendo che quasi la metà contenevano pesce o carne. Avvolte nella plastica e riposte tra gli effetti personali c’erano pecore e vitelli interi. Il bestiame era macellato di fresco, mentre la selvaggina era stata già salata e affumicata. In tutto sono stati trovati 446 kg di pesce, 131 di carni da allevamento e 188 di selvaggina. Un uomo, solo e senz’altro bagaglio, ne portava 51 kg. Gli autori del rapporto puntano il dito proprio sul traffico di selvaggina: nel 39 per cento dei casi si trattava infatti di specie iscritte nella lista CITES (Convention on international trade on endangered species www.cites.org).

Undici in tutto le specie pronte a prendere il volo, per i tre quarti roditori e cefalofi blu (piccole antilopi africane), per il resto, porcospini, topi del bambù, pangolini, coccodrilli, scimmie e una specie di cinghiale africano.

 

“Importare la carne selvatica è molto semplice”, spiega Marcus Rowcliffe, coautore dello studio, “Gli agenti della dogana non hanno alcun incentivo finanziario per mettersi a cercare queste merci, diversamente dalla droga o dai prodotti contraffatti”. Semplice e redditizio: una scimmia di 4 kg, che in Camerun costerebbe 5 euro, in Francia, dove il prezzo della carne selvatica si aggira intorno ai 20-30 euro, arriva a valerne 100. A far proliferare l’illegalità sono poi i bassi deterrenti. Chi importa fino a 15 chilogrammi di carne o pesce di contrabbando, infatti, se la cava con la confisca e una multa di 150 euro. Last but not least, un fattore concomitante è la disinformazione. La maggior parte dei passeggeri che trasportavano carne selvatica, infatti, ignorava di compiere un’azione illegale (http://www.wiley.com/bw/journal.asp?ref=1755-263x).

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