VENTI ANNI fa una diagnosi di infezione da Hiv era una condanna. Ma in due decenni la situazione è cambiata radicalmente, e grazie a farmaci sempre più efficaci, i nuovi antiretrovirali capaci di tenere sotto controllo la replicazione del virus, oggi l’aspettativa di vita dei pazienti ha praticamente raggiunto quella della popolazione generale. E se negli anni ‘80 si lottava con polmoniti batteriche e sarcomi, e altre patologie gravi legate all’Aids, oggi a preoccupare sono disturbi d’altro tipo: diabete, ipertensione, osteoporosi, malattie cardiovascolari e demenze. Le cosiddette comorbidità, malanni tipici di una popolazione che invecchia, che nelle persone con Hiv però sono più frequenti, e insorgono più precocemente. Per dare risposte al Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza università di Roma stanno sperimentando alcune strategie innovative. Tra queste, l’attività fisica.
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