Vita

Musica, quando i cervelli vanno all’unisono

Un quartetto per archi eseguito alla perfezione non è solo una questione di feeling tra i musicisti o di interminabili prove, ma di cervello. A muoversi in sincronia, infatti, non sono solo le dita, ma anche le onde cerebrali. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di Berlino, guidati da Ulman Lindenberger, osservando che i musicisti che suonano insieme mostrano elettroencefalogrammi praticamente identici durante le loro performance.

Nello studio, i cui risultati sono pubblicati sulle pagine della rivista online BMC Neuroscience, i ricercatori hanno analizzato le onde cerebrali di otto coppie di chitarristi mentre ciascuna coppia era impegnata a suonare 60 diverse variazioni di un breve motivo jazz. Prima di cominciare il duetto, ogni musicista ha ascoltato in cuffia il ritmo scandito da un metronomo. Già in questa “fase preliminare”, i ricercatori hanno osservato che il cervello dei musicisti reagiva nel medesimo modo. Le onde cerebrali dei musicisti, poi, comiciano a oscillare all’unisono persino prima che le dita si muovano sulla tastiera (qui il link al video).

I ricercatori hanno anche osservato che i neuroni attivi sono localizzati nella corteccia motoria e somato-sensoriale, ovvero le aree già note per controllare e coordinare l’attività motoria durante l’esecuzione di un brano musicale. La sorpresa è stata però scoprire che si attivano anche i neuroni della corteccia prefrontale mediana e le regioni parietale mediana e temporale, zone ritenute legate alla capacità di spiegare, prevedere e imitare il comportamento altrui. (m.s.)

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