Vita

Ecco il narluga, metà narvalo e metà beluga

Finora era rimasto in qualche scaffale a prendere polvere. Ma oggi, il misterioso cranio conservato nel Museo di storia naturale della Danimarca ha finalmente trovato la sua identità. Si tratta di una creatura davvero straordinaria: un “narluga”, ovvero un ibrido tra un beluga (Delphinapterus leucas) e un narvalo (Monodon monoceros). A dimostrarlo, e raccontarlo sulle pagine di Scientific Reports, è stato un team di ricercatori dell’Università di Copenaghen che, attraverso complesse analisi genetiche, è riuscito a scoprire la prima e unica prova del fatto che questi due cetacei possono riprodursi con successo. 

Il mistero del cranio

Dopo quasi trent’anni da quando un pescatore della Groenlandia lo catturò, lo strano teschio del cetaceo era rimasto fino ad oggi avvolto nel mistero. Diversi anni dopo la sua cattura, l’esperto Mads Peter Heide-Jørgensen del Greenland Institute of Natural Resources riconobbe fin dal primo sguardo le strane caratteristiche del cranio, e lo inviò per analisi più approfondite al Museo di Storia Naturale della Danimarca, senza tuttavia trovare alcuna spiegazione. Già da qualche tempo però circolava l’idea che si trattasse di un ibrido. “Sulla base della forma del cranio e dei denti è stato ipotizzato che l’esemplare potesse essere un ibrido narvalo-beluga, ma fino ad oggi non è stato possibile confermarlo”, spiega Eline Lorenzen, autrice dello studio e biologa evolutiva presso il Museo di storia naturale della Danimarca dell’Università di Copenaghen. “Ora, finalmente, abbiamo i dati che confermano che è effettivamente un ibrido, e, per quanto ne sappiamo, questa è la prima e unica prova al mondo che queste due specie di cetacei possano incrociarsi”.

Il narluga

Servendosi del sequenziamento del DNA e dell’analisi degli isotopi del carbonio e dell’azoto, i ricercatori hanno stabilito che il cranio appartiene a un ibrido maschio nato da una madre narvalo e un padre beluga. Sebbene il cranio sia considerevolmente molto più grande di di questi due cetacei, ciò su cui si sono concentrati i ricercatori è la sua curiosa dentatura: mentre i narvali hanno un solo lunghissimo dente, simile a una vite, i beluga hanno una serie di denti conici uniformi che sono allineati in file dritte.

(Foto: Mikkel Høegh Post)

Il cranio del narluga, invece, presenta una serie di denti lunghi, sia a spirale che a punta, inclinati orizzontalmente. “La bizzarra serie di denti ci ha permesso anche di determinare che la dieta dell’animale era completamente diversa da quella di un narvalo o beluga, composta principalmente da organismi bentonici (ovvero quelli che vivono sul fondale marino, nda)”, spiega Mikkel Skovrind, co-autore della ricerca.

I ricercatori ora sperano di trovare altri narluga in natura per capire cosa abbia spinto le due specie ad accoppiarsi. “Abbiamo analizzato i genomi nucleari del narvalo e del beluga, ma non abbiamo notato tracce di incroci per almeno gli ultimi 1,25 milioni di anni nelle loro storie evolutive, quindi l’incrocio tra le specie sembra essere un evento molto raro o nuovo “, spiega Lorenzen. “Per quanto ne so, non è mai stato osservato o registrato fino ad oggi”.

Riferimenti: Scientific Reports

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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