Nel magico mondo di Mendeleev

    Chissà se i professori di chimica l’hanno mai immaginata così, la tavola periodica: una specie di regno magico da esplorare, letteralmente. Dapprima dall’alto, con un colpo d’occhio che individua in modo grossolano le diverse regioni, dal Deserto Occidentale dei metalli che brillano alla luce del Sole, fino alla variegata regione orientale, dove si passa dal giallo dello zolfo, con il suo caratteristico odore che richiama gli inferi, al vicino selenio che, a seconda delle “stagioni”, passa dal grigio metallico al rosso rubino. Più a Nord si trova la foresta nera di carbonio, capace però di brillare come nessun altro elemento nell’Universo quando prende la forma del diamante. Solo due i laghi, quello metallico di mercurio a Ovest, e quello rosso-marrone di bromo a Est.

    Così Peter Atkins, docente di chimica presso il Lincoln College di Oxford (Gb) e autore di libri di testo tradotti anche in Italia, introduce il lettore alla tavola di Mendeleev, lo scienziato russo che  nella seconda metà dell’Ottocento ordinò tutti gli elementi allora conosciuti in base al loro numero di elettroni. Sulla base di questo criterio, gli atomi risultano alla fine ordinati anche per le altre caratteristiche chimiche e fisiche. I simili si trovano “geograficamente” vicino, a formare dei veri e propri ecosistemi che gradualmente si perdono l’uno nell’altro.

    Il libro, che fa parte della collana Zanichelli “Chiavi di lettura”, ha intento dichiaratamente didattico e il tono è quello di un Virgilio che accompagna l’ignaro Dante. L’insegnante-scrittore si serve dell’immaginazione: se il gioco della finzione viene accettato dal lettore, le caratteristiche degli elementi dovrebbero risultare semplici da capire e da ricordare, e il viaggio divertente e istruttivo.

    Il mondo presentato è ovviamente fantastico, benché costituito dagli elementi con cui siamo costantemente in contatto, dall’aria composta (soprattutto) da atomi di azoto e ossigeno, al silicio dei chip, al carbonio alla base di tutte le forme di vita su questo pianeta. Il libro è, in sintesi, una lunga passeggiata in compagnia di un professore di una geografia e una storia peculiari. Le nozioni di chimica, infatti, vengono richiamate attraverso gli scienziati che le hanno scoperte e studiate, e che qui sono presentati come esploratori. Vengono poi introdotti alcuni concetti di base, come quelli di legame chimico, orbitale molecolare, ione, elettrolisi. Se da una parte le definizioni tecniche rischiano di appesantire la lettura, dall’altra si rendono necessarie perché i fenomeni raccontati non potrebbero essere spiegati altrimenti. È il prezzo che il lettore deve pagare se vuole capire perché il neon viene chiamato gas nobile e ha scarsa inclinazione a mischiarsi con la “plebe” (cioè con gli altri elementi), perché l’elio è un ottimo refrigerante o, ancora, perché in caso di pioggia è meglio non trovarsi nella regione del potassio, che a contatto con l’acqua prende fuoco.

    A volte i molti rimandi alle “spiegazioni che verranno” stancano, perché si vorrebbe comprendere immediatamente i comportamenti degli elementi chimici, ma alla fine anche i più curiosi saranno appagati. Ecco una buona guida per esploratori chimici, insomma. Oltre che un ottimo strumento per chi la materia la insegna o la studia.

    Peter Atkins
    Il Regno periodico – Viaggio nel mondo degli elementi chimici
    Zanichelli 2007, pp. 199, euro 9,80 

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