E’ quella che in termini tecnici gli astronomi chiamano una regione HII, una zona popolata di stelle giovani e calde, che emettono un’intensa radiazione ultravioletta, tanto da far brillare anche le regioni polverose circostanti. Per i più comunque quella di IC 2177 è solo la Nebulosa del Gabbiano (Seagull Nebula), per la somiglianza con l’uccello. Si tratta di un enorme ammasso di gas, soprattutto idrogeno, distribuito in tre grandi zone: la testa, le grandi ali, e una porzione di nubi sulla punta dell’ala destra.
Quella mostrata è l’immagine che mette in risalto le grandi ali della Nebulosa del Gabbiano (qui invece l’immagine per intero della IC 2177), con le zone rosse che indicano la presenza di idrogeno ionizzato, inframmezzate dalla luminosità di diverse e giovani stelle. A catturare questa porzione della nebulosa, che si trova in un braccio di quella spirale che è la Via Lattea, è stata la Wide Field Imager (Wfi), la telecamera montata sul telescopio MPG/ESO di 2.2-metri dell’Osservatorio dell’Eso della La Silla in Cile.
Riferimenti e credits immagine: Eso
quanto mi piace l’Astronomia, che si tiene lontano dalle speculazioni, sul “Big Bang”.