Nobel 2016, chi vince quest’anno?

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(Credits: Aktiv I Oslo.no/Flickr CC)
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Lunedì 3 ottobre si comincia. Il prossimo 3 ottobre infatti si apre la stagione 2016 dei premi Nobel, come di consueto con l’assegnazione del riconoscimento in Medicina e fisiologia (riconscimento quest’anno un po’ discusso dopo le ultime vicende che hanno riguardato il Karolinska Institute sul caso del chirurgo italiano Paolo Macchiarini). Come di consueto a precederli ci sono stati i premi pazzi degli IgNobel e le onnipresenti previsioni degli analisti della Thomson Reuters. Previsioni basate sul valore scientifico dei candidati pesati attraverso l’impatto delle citazioni dei loro lavori (tramite The Web of Science). Va da sé che le previsioni quindi non riguardino tutti i premi nobel, ma solo quelli più strettamente scientifici, quali medicina, chimica, fisica e economia.

Dal 2002 le previsioni hanno azzeccato 39 premi Nobel. E quest’anno, chi potrebbe vincere i prestigiosi premi? Chi sono i candidati (secondo le previsioni?)

Chimica
Cambiano i nomi ma tra i temi identificati come papabili Nobel per la chimica (assegnazioni il 5 ottobre) ne torna uno di cui abbiamo sentito molto parlare negli ultimi tempi: l’editing genetico con Crispr/Cas9. Se lo scorso anno, infatti, i candidati erano Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna per aver sviluppato lo stesso sistema di editing, quest’anno per Crispr i candidati proposti sono George M. Church e Feng Zhang per le applicazioni della tecnica nelle cellule murine e umane.

Dennis Lo Yuk-Ming è invece candidato, da solo, per aver rivelato la presenza di dna fetale libero nel plasma materno, una rivoluzione per lo screening neonatale non invasivo.

Hiroshi Maeda e Yasuhiro Matsumura sono invece la coppia candidata al Nobel per la chimica per la scoperta dell’effetto Enhanced permeability and retention (Epr) per macromolecole con attività farmacologica. Si tratta, in sostanza, dell’effetto che permette a grosse molecole o costrutti di accumularsi preferibilmente in alcune zone, come quelle tumorali per esempio, piuttosto che in altre.

Medicina e fisiologia
Nel campo della Medicina e Fisologia a farla da padrone, in previsione, è l’immunologia, con particolare riguardo all’immunoncologia, ovvero quella branca dell’oncologia che mira a sviluppare terapie antitumorali che abbiano come target non il tumore in sé quanto il sistema immunitario, potenziandolo perché diventi più abile a combattere il cancro. Candidati a vincere il premio, nel campo, sono Gordon J. Freeman, Tasuku Honjo e Arlene H. Sharpe per aver chiarito ruolo e vie molecolari legate a PD-1 (programmed cell death-1), uno dei principali target delle strategie immunoncologiche.

James P. Allison, Jeffrey A. Bluestone e Craig B. Thompson sono invece candidati al riconoscimento per aver contribuito a spiegare come CD28 e CTLA-4 contribuiscono all’attivazione delle cellule T, modulando la risposta immunitaria (e anche in questo caso relativamente ai tumori). La tripletta formata da Michael N. Hall, David M. Sabatini e Stuart L. Schreiber è candidata invece per la scoperta del regolatore di crescita Tor e mTor (rispettivamente Target of Rapamycin e mechanistic Target of Rapamycin), sempre tra i target delle terapie antitumorali.

Fisica
Non serve pensarci a lungo. Il 2016, comunque vadano i prossimi Nobel, lo ricorderemo nella fisica per la scoperta delle onde gravitazionali. La scoperta del secolo, secondo alcuni. Non stupisce quindi trovare le onde gravitazionali anche nella previsione degli analisti della Thomson Reuters. In particolare, tra i candidati per il riconoscimento in Fisica, che verrà assegnato il 4 ottobre, relativamente al tema figurano i nomi di Ronald W.P. Drever, Kip S. Thorne e Rainer Weiss, entrati nella rosa dei papabili per lo sviluppo del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (Ligo), l’esperimento-osservatorio che ha reso possibile la rivelazione delle onde gravitazionali.

Celso Grebogi, Edward Ott e James A. Yorke sono invece in lista per la descrizione della teoria di controllo dei sistemi caotici il metodo Ogy, mentre Marvin L. Cohen, da solo, è stato candidato per gli studi teorici dei materiali solidi, la previsione delle loro proprietà e soprattutto per il cosiddetto empirical pseudopotential method.

Economia
Per quel che riguarda l’economia, il cui premio verrà assegnato il 10 ottobre, i candidati sono tre in tre diversi ambiti. Olivier J. Blanchard è candidato per i suoi contributi alla macroeconomia, inclusi i determinanti delle fluttuazioni economiche e dell’occupazione. Edward P. Lazear è invece candidato per il suo lavoro nel campo della personnel economics, e Marc J. Melitz per il lavoro “pioneristico di descrizione nel campo dell’eterogeneità aziendale e commercio internazionale”.

Se anche voi volete dire la vostra andate su StateOfInnovation.com: potete scegliere tra tutti i membri della Hall of Citation Laureates, papabili vincitori selezionati dalle previsioni degli analisti dal 2002 ad oggi. Questi nobel popolari arriveranno prima di quelli ufficiali, con i vincitori annunciati già il 30 settembre.

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