Salute

Quale legame tra Parkinson e diabete?

Chi è affetto da diabete di tipo 2 ha un rischio aumentato di ricevere successivamente anche una diagnosi di malattia di Parkinson soprattutto se è più giovane o ha un diabete con complicanze. Queste le conclusioni di uno studio appena presentato su Neurology, rivista dell’American Academy of Neurology.

Se l’associazione può apparire strana o casuale, in realtà non lo è. Ormai da alcuni anni, infatti, si stanno accumulando evidenze a favore un meccanismo molecolare comune alla base delle due patologie, tanto che farmaci antidiabetici sono stati sperimentati per il trattamento della malattia di Parkinson con effetti positivi e duraturi sui sintomi motori.

“Ripristinare la capacità del cervello di utilizzare l’insulina potrebbe avere un effetto protettivo sul cervello stesso – ha detto uno degli autori dello studio su Neurology Thomas T. Warner dell’University College London – è possibile che un legame tra il diabete di tipo 2 ed il Parkinson possa influenzare nel futuro diagnosi e trattamento di queste patologie”.

Per indagare più a fondo il tema i ricercatori si sono avvalsi, in questo studio retrospettivo, della forza dei big data. Più di due milioni di pazienti con una prima diagnosi di diabete di tipo 2 e più di sei milioni di controlli (con patologie minori) sono stati selezionati analizzando i registri ospedalieri inglesi in un arco di tempo di dodici anni (1999-2011). Sono stati esclusi dallo studio tutti i soggetti con ictus, parkinsonismo vascolare, parkinsonismo indotto da farmaci ed idrocefalo normoteso. Per i pazienti di ogni gruppo si è poi andati a cercare se nei successivi ricoveri compariva la diagnosi di malattia di Parkinson. Ciò che è emerso, dopo aver escluso condizioni che potessero mimare il Parkinson ed aver corretto per età, sesso, zona di residenza, frequenza di ricoveri in ospedale e durata del follow-up, è che le persone affette da diabete di tipo 2 avevano un rischio del 31% in più di ammalarsi di Parkinson negli anni successivi rispetto agli altri, percentuale che saliva al 49% in più per quelli con un diabete complicato. Inoltre, il rischio di Parkinson era addirittura quattro volte maggiore (rispetto ai controlli) se il diabete era stato diagnosticato in una fascia di età più giovane (25-44 anni).

“Il nostro studio ha esaminato i dati di una larga porzione della popolazione inglese e trovato un forte legame tra queste due patologie apparentemente differenti – ha commentato Warner – Se sia la genetica a giocare un ruolo nello sviluppo di queste patologie o se esse si generino seguendo percorsi simili deve essere ulteriormente indagato”.

Riferimenti: Neurology

Stefania Cavazza

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