Passaggio a Nord-Est

Una nuova spedizione italiana seguirà le orme del celebre esploratore norvegese Roald Amundsen, che nel 1918 percorse il Passaggio a Nord-Est da Capo Nord allo Stretto di Bering. Oltre – questo il nome del progetto – partirà alla fine di novembre  e si concluderà a marzo del 2009.

Circa 45 persone tra ricercatori, medici, giornalisti, autisti e meccanici si daranno il cambio ogni quindici giorni nelle dodici tappe previste (che sarà possibile seguire sul sito del progetto). Novanta anni fa Amundsen utilizzò una nave, mentre a novembre gli esploratori partiranno su ruote con sei veicoli dedicati e quattro rimorchi, percorrendo quattordicimila chilometri e affrontando condizioni ambientali estreme. Le temperature, infatti, possono scendere fino a 50 gradi centigradi sotto lo zero.

Proprio queste condizioni suscitano l’interesse degli scienziati. Il buio, il freddo, gli spazi angusti e la convivenza forzata, infatti, sono problemi che accomunano esplorazioni spaziali e polari. I partecipanti saranno monitorati clinicamente, per studiare come il corpo reagisce alle situazioni estreme, fornendo nuovi elementi su alterazioni dell’umore, ansia e depressione. Grazie a nuovi sensori ambientali e alla rete satellitare Cosmo-SkyMed dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), inoltre, sarà possibile analizzare gli effetti del riscaldamento globale sull’ecosistema polare, confrontando i dati raccolti a terra e quelli rilevati in orbita.

Il viaggio, che si svolge per gran parte in territorio russo, avrà una valenza scientifica, politica ed economica – la Geological Society of America, infatti, stima che nel sottosuolo del Circolo Polare Artico siano presenti 90 miliardi di barili di petrolio. Partner tecno-scientifici sono, oltre l’Asi, la Fondazione San Raffaele e l’Iveco, ma l’iniziativa, che si svolge in concomitanza dell’Anno Polare Internazionale, vede anche la collaborazione di Wwf e Polarnet del Cnr. (a.g.)

 

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