Il vulcano Mayon, nelle Filippine, colpisce ancora. L’esplosione, che ha lanciato verso il cielo una colonna di cenere nerastra e rocce roventi per oltre sette chilometri, ha costretto molti residenti a cercare scampo nei villaggi vicini, ma non ha causato vittime. “Nell’attuale periodo di eruzione del Mayon”, sostiene Ernesto Corpuz, dell’Istituto filippino di Vulcanologia e Sismologia, “questa è stata la più grande esplosione che si sia finora verificata”. Le ripetute performances del vulcano indicano che il magma continua ancora a sollevarsi verso la bocca del cratere e che, quindi, l’attività eruttiva potrebbe continuare per un periodo che va dalle due settimane a un mese. Il vulcano aveva dato segni di agitazione già lo scorso giugno, emettendo nuvole di cenere per diverso tempo, senza però causare danni. Una successiva esplosione in settembre costrinse 5700 persone ad abbandonare le loro abitazioni mentre quella più violenta, che risale al febbraio del 1814, inghiottì in una corrente di magma più di 1200 abitanti. (r.p.)
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