Continua ad allargarsi la marea nera che ha colpito al cuore Pelagos, il Santuario dei cetacei nel Mediterraneo. Nonostante condizioni meteo favorevoli, le correnti stanno disperdendo la mega chiazza di carburante sversato in mare nella collisione tra due navi avvenuta a largo di Capo Corso domenica mattina. Che ora ha raggiunto un’estensione di 60 chilometri. Lo mostra chiaramente la sequenza di immagini inviate dal satellite Copernicus Sentinel 1 ed elaborate in una gif animata dall’Esa.
Nella prima immagine, scattata l’8 ottobre alle 7:28, un giorno dopo dopo l’incidente, la chiazza si allunga per 20 chilometri. Dodici ore dopo, alle 19:21 ha raggiunto una estensione di circa 35 km. E 24 ore più tardi, il 9 ottobre alle 19:14, la chiazza ha ormai raggiunto la lunghezza di circa 60 chilometri.
Nonostante l’attivazione del piano di emergenza e il pronto intervento anche di navi italiane attrezzate per il recupero del carburante finito in mare – inizialmente stimato in circa 600 metri cubi – cresce la preoccupazione per l’ambiente. Lo sversamento è avvenuto nel cuore di Pelagos, il Santuario dei Cetacei istituito in un’area particolarmente importante per la riproduzione di questi animali nel Mediterraneo. Un triangolo di centomila chilometri quadrati di mare tra la foce del Rodano, sulle coste provenzali, la Toscana, la Liguria e la Sardegna, particolarmente segnato dalle rotte commerciali e che rischia di rimanere un santuario di carta
Foto: Copernicus Sentinel data (2018), elaborazione ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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