Perché ci piacciono i leader alti e forti

Qual è stato il segreto dell’elezione di Barack Obama? Carisma, capacità, preparazione? Probabilmente sì, ma anche un attributo molto più fisico: l’altezza. I suoi 185 centimetri avrebbero contribuito a regalargli la vittoria sullo sfidante repubblicano John McCain, alto appena un metro e settantatre. Lo suggeriscono Gregg R. Murray e J. David Schmitz della Texas Tech University (Usa) che, in uno studio pubblicato su Social Science Quarterly, tirano in ballo l’evoluzione per spiegare le motivazioni psicologiche che si nascondono dietro alcune scelte. Secondo i ricercatori, la preferenza per leader fisicamente imponenti potrebbe essersi evoluta agli albori della specie umana, quando avere un capo forte garantiva maggiore protezione.

“Alcuni istinti acquisiti durante la nostra storia evolutiva possono continuare a manifestarsi anche nella vita moderna, seppur irrazionalmente”, ha spiegato Murray. Bene, le scelte politiche fanno parte di questa eredità. Così come abbiamo un’innata paura dei serpenti perché in passato questi rettili erano un pericolo frequente, o ci piacciono i cibi grassi anche per il loro potere energetico, nello stesso modo preferiamo leader robusti, perché appagano il nostro bisogno di sicurezza, un retaggio delle prime società della storia.

L’idea è nata da una semplice constatazione: dal 1789 al 2008, a vincere il 58% delle elezioni statunitensi sono stati i candidati più alti. Per capire se dietro questo primato si celasse qualcosa di più di una semplice preferenza, i ricercatori hanno passato in rassegna gli studi sull’organizzazione sociale delle tribù primitive e degli animali per capire se e in che modo gli attributi fisici influenzassero la scelta dei leader. Hanno quindi intervistato 467 studenti chiedendo loro prima di disegnare il “cittadino comune” e il “leader ideale”, poi di giudicare la personale propensione al comando.

Ebbene, il 64% degli studenti ha disegnato leader più alti dei cittadini. D’altra parte, più i ragazzi erano alti, più tendevano a considerarsi dei capi. “Questi risultati e la letteratura mostrano che c’è una preferenza per i leader fisicamente imponenti che rifletterebbe una tendenza psicologica evolutiva, indipendentemente dal condizionamento culturale”, ha spiegato Murray. In altre parole, non sarebbero solo la cultura e l’ambiente a influenzare le nostre scelte politiche, ma la nostra storia evolutiva.

Riferimento: DOI: 10.1111/j.1540-6237.2011.00815.x

Credit per la fotografia: GodkinPhoto

2 Commenti

  1. Berlusconi, Sarkozy, Stalin, Krusciov, Benito Juarez, Mussolini, Hitler, Napoleone…
    Questa è un calcolo fatto quasi esclusivamente sui presidenti americani (43 presidenti con una media di 180cm).
    Direi anzi che molti dei leader storici europei non superano i 170cm, o almeno quelli che hanno lasciato un segno, positivo o negativo che sia.
    Poi facendo una analisi statistica può anche essere vero, ma dobbiamo ricordarci che prima degl’anni 40 la maggior parte dei votanti nei paesi non conesceva affatto la fisicità dei presidenti (assenza di televisione) e quindi dubito che potesse essere un fattor edeterminante per la scelta.

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