Perché è difficile osservare Proxima b, l’esopianeta più vicino

Pianeta
L'illustrazione mostra il pianeta Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la più vicina al nostro Sistema solare. È visibile anche la stella doppia Alpha Centuari AB, tra il pianeta e Proxima Centauri (Credits: Eso/M. Kornmesser)
Pianeta
L’illustrazione mostra il pianeta Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la più vicina al nostro Sistema solare. È visibile anche la stella doppia Alpha Centuari AB, tra il pianeta e Proxima Centauri (Credits: Eso/M. Kornmesser)

La caccia per conoscere meglio il nostro esopianeta più vicino, Proxima b, è complicata. Se solo il pianeta passasse tra la sua stella e noi, potremmo rapidamente imparare molto sul nostro vicino roccioso, ma le ultime osservazioni mostrano che è poco probabile che possa farlo. E anche qualora il transito avvenisse non sarebbe così facile individuarlo.

Quando è stata annunciata la scoperta di Proxima b, alla fine dell’estate, sull’orbita Proxima Centauri, la nana rossa più vicina al nostro Sole, ha generato grande entusiasmo tra la comunità scientifica. Per la vicinanza (relativa) certo, ma anche per la possibilità che il pianeta, roccioso e con massa simile quella terrestre, sia potenzialmente abitabile, trovandosi nella cosiddetta zona temperata. Prima che Proxima b fosse scoperto, David Kipping e il suo team della Columbia University di New York, avevano trascorso più di 40 giorni tra il 2014 e il 2015 a caccia di pianeti in orbita intorno a Proxima Centauri, utilizzando il telescopio spaziale Most. “La scoperta di questo pianeta è stata incredibile”, spiega Kipping al New Scientist “Si tratta, infatti, di un pianeta di massa simile a quella della Terra, alla giusta distanza dalla sua stella per poter permettere la vita”.

Il modo migliore per imparare di più su un pianeta extrasolare sarebbe quello di guardarlo passare tra la sua stella ed i nostri telescopi, in grado di darci informazioni molto importanti sulla sua dimensione, sulla sua atmosfera e anche sulle sue condizioni di superficie.

In generale, infatti, le dimensioni degli esopianeti vengono calcolate con il metodo del transito, ovvero misurando la diminuzione della luminosità di un astro quando questi vi transitano di fronte (metodo tra i più utilizzati per scoperta degli stessi esopianeti). Una condizione questa, che sembra non potersi realizzarsi per Proxima b. E comunque non ideale per le osservazioni.

Il problema principale, spiegano gli esperti, è la luce relativamente debole di Proxima Centauri, e le costanti eruzioni che interessano la stella; condizioni che rendono difficile catturare il passaggio della stella sul suo sole. Inoltre, la probabilità di un transito, basata sulla geometria dell’orbita del pianeta, sarebbe pari a 1.5%, scrivono gli autori sul paper in via di pubblicazione: E così è stato: la squadra di Kipping non è ancora riuscita a vedere Proxima b:“Dato che la stella è attiva, data la bassa probabilità reale del pianeta in transito e in considerazione del fatto che noi non lo vediamo nei dati a terra, la mia sensazione è che Proxima b non sia un pianeta in transito”, continua l’esperto.

Se ulteriori indagini lo confermeranno, servirà ancora molto tempo prima di saperne di più su questo esopianeta. Senza la possibilità di osservare un transito rimane quella comunque di osservare direttamente il pianeta. In questo caso in aiuto potrebbe venire il potente telescopio spaziale James Webb, pronto al lancio nel 2018, il quale potrebbe fornire alcuni dettagli circa l’atmosfera di Proxima b o i telescopi del futuro.

Nel frattempo, però, le ipotesi sull’aspetto del nostro vicino non mancano. Come riporta l’Agenzia spaziale italiana (Asi) uno studio internazionale coordinato da Laboratorio di Astrofisica di Marsiglia (Lam) ipotizza che la superficie del pianeta possa anche essere ricoperta di oceani. La ricerca, che sarà pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, ha riguardato alcune simulazioni sulle dimensioni e sulle proprietà della superficie.

Via: Wired.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here