Personalità, anche gli astrociti decidono chi siamo e come siamo

Da cosa dipende la nostra personalità? Alla base ci sono fattori genetici ed esperienze, mescolati insieme in una matassa difficile da districare. Oggi, un team guidato da ricercatori italiani presso l’Università di Losanna, in Svizzera, ha approfondito l’argomento aggiungendo un nuovo tassello al puzzle. Secondo gli autori un ruolo importante è giocato dagli astrociti, cellule cerebrali dalla caratteristica forma a stella, che insieme ai neuroni costituiscono il sistema nervoso. E che intervengono nello sviluppo di alcune aree del cervello collegate alla personalità. Il risultato è pubblicato su è pubblicato su Molecular Psychiatry.

La personalità scritta nel cervello

La personalità è la somma di complesse caratteristiche comportamentali, più o meno stabili. Questi tratti derivano da una combinazione di elementi, fra cui esperienze e fattori genetici, in cui rientrano anche la formazione e la funzionalità di alcune regioni del cervello. Secondo le attuali evidenze, i principali attori dello sviluppo della personalità sono i neuroni localizzati nella corteccia prefrontale. Quest’area è coinvolta nella pianificazione dei comportamenti, nell’espressione della personalità, nella regolazione delle emozioni, nelle decisioni e nella moderazione della condotta sociale; insomma definisce un po’ chi siamo e come siamo.

Il ruolo degli astrociti

I ricercatori hanno mostrato che il buon funzionamento degli astrociti è essenziale nello sviluppo di funzioni centrali, fra cui abilità legate al ragionamento, memoria e linguaggio, che definiscono il nucleo della nostra personalità.

Il ruolo degli astrociti, spiega Paola Bezzi, neurobiologa al Dipartimento di Neuroscienze Fondamentali dell’Università di Losanna una molecola, è quello di regolare e mantenere i livelli della dopamina. Conosciuta come il neurotrasmettitore del piacere, la dopamina, che modula la trasmissione di informazioni fra i neuroni, è collegata ai percorsi cerebrali della ricompensa/gratificazione. “La sua funzione principale è infatti quella di attivare i circuiti di ricompensa del cervello”, spiega Corrado Calì, ricercatore in Arabia Saudita al Kaust, la King Abdullah University of Science and Technology. “Ma ora sappiamo che regola anche funzioni cognitive complesse della corteccia prefrontale, legate alla formazione della personalità”.

Quando gli astrociti non lavorano bene

Se gli astrociti non lavorano bene, anche la dopamina – e la personalità – ne risentono. “In caso di malfunzionamento delle cellule stellate – prosegue Bezzi – la quantità di dopamina non è più sufficiente per regolare le funzioni cognitive della corteccia prefrontale. Così crea disturbi della personalità comunemente associati a patologie psichiatriche”.

I risultati, spiegano gli autori, aiutano a capire in che modo si generano danni cognitivi potenzialmente collegati a disturbi di natura psichiatrica. E il nodo è negli astrociti: da sempre considerati elementi secondari nel funzionamento cerebrale, queste cellule oggi sempre più appaiono come vere star protagoniste dell’attività del nostro cervello.

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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