Brasile, i voraci pesci fluo Ogm avvistati nel Paraíba do Sul

pesci
(Foto: Dmitry Bukhantsov on Unsplash)

Sono coloratissimi e hanno conquistato gli amanti degli acquari ornamentali in tutto il mondo. E non solo. I GloFish®, versione geneticamente modificata dei pesci zebra (e marchio registrato), oggi sono anche in natura, avvistati nelle insenature del Paraíba do Sul intorno al Muriaé Ornamental Aquaculture Center, il più grande centro di acquacoltura ornamentale del Brasile, nella foresta atlantica dello stato di Minas Gerais. Da dove, probabilmente, sono scappati, con gran preoccupazione degli esperti che li vedono come una potenziale minaccia per la ricca biodiversità locale.

II pericolo dei pesci fluo in natura

Un gruppo di esperti guidato da André L. B. Magalhães, biologo dell’Università Federale di Sao Joao del Rei, ha studiato per la prima volta le caratteristiche dei fluorescenti pesci zebra che vivono liberi nell’ambiente naturale. Prelevando periodicamente esemplari, sia maschi che femmine, i ricercatori ne ha misurato le dimensioni, osservato l’apparato riproduttore e analizzato il contenuto dello stomaco. Tutto ciò ha permesso non solo di capire come i pesci colorati si sono adattati alle nuove condizioni di vita in natura, ma anche di ipotizzare l’effetto dei nuovi ospiti sull’ecosistema locale.

I risultati, pubblicati su Studies on Neotropical Fauna and Environment, mostrano che i pesci transgenici sono alquanto voraci – soprattutto di insetti, piante, alghe e zooplancton – e si riproducono velocemente, raggiungendo la maturità sessuale molto presto, con corpi più piccoli del normale. Quello che mangiano suggerisce come siano presenti in tutta la colonna d’acqua e il precoce raggiungimento della maturità sessuale è visto come una strategia opportunistica per massimizzare il successo riproduttivo, si legge nel paper. Elementi che rappresentano un serio pericolo per l’equilibrio della fauna locale nello stato di Minas Gerais e non solo: il problema potrebbe estendersi ad altre zone del Brasile, dove sono presenti centri di acquacoltura. Senza considerare che parliamo solo di uno di diversi casi di ritrovamento in natura di specie non autoctone (né l’unico di specie transgeniche). Ad oggi, sono oltre 70 le specie di pesci d’acquario identificate nelle miti acque brasiliane, ricordano gli autori: un’enorme potenziale minaccia per le numerosissime specie native.

Da dove vengono i GloFish®?

I pesci zebra (Danio rerio) sono spesso usati come modello animale nei laboratori di ricerca per diversi motivi: si riproducono velocemente, hanno buone capacità di rigenerazione e sono trasparenti. Ma da dove vengono questi esemplari così colorati? Negli anni Novanta, il gruppo di Gong Zhiyuan della National University of Singapore, produsse dei pesci geneticamente modificati mescolando geni del rosso e verde fluorescente dell’anemone di mare e di un tipo di medusa, ottenendo diverse gradazioni. Lo scopo era quello di creare dei pesci che potessero funzionare come sonda che si illuminava in presenza di specifici inquinanti chimici. Nella realtà, lo studio ha aperto solo un nuovo canale nell’industria dei pesci ornamentali. Una decina di anni dopo, infatti, i pesci transgenici coloratissimi sono stati commercializzati, diventando il vezzo degli amanti degli acquari (e non solo i pesci zebra).

Ad oggi, l’allevamento di questi pesci è illegale in tantissimi paesi del mondo, tra cui il Brasile dal quale, in teoria, sono stati banditi nel 2017 (proprio perché considerati non nativi dal Brazilian Institute of Environment and Renewable Natural Resources- IBAMA).

Lo studio di André L. B. Magalhães solleva il dubbio che in realtà i pesci transgenici fluo siano ancora allevati e questo potrebbe significare eventuali altri iniezioni involontarie nell’ambiente naturale, aumentando il rischio di alterazione della biodiversità locale. Per questo gli autori richiamano l’attenzione sul problema delle acquacolture sostenibili, invitando ad adottare tutte le misure per evitare fenomeni di fuga simili: dalla coltivazione di specie ornamentali locali, al monitoraggio serrato per scongiurare eventi simili, anche con l’aiuto di predatori locali.

Riferimento: Studies on Neotropical Fauna and Environment

Credits immagine: Dmitry Bukhantsov on Unsplash