Più flessibile di una ragnatela

La fibrina, la proteina che partecipa alla formazione dei coaguli di sangue in seguito a una ferita, è il filamento più flessibile in natura e può essere stirata per oltre tre volte la lunghezza senza subire danni. La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ricercatori della Wake Forest University del North Carolina, e i risultati sono stati pubblicati questa settimana su Science. Secondo i ricercatori i filamenti di fibrina possono essere stirati fino a un massimo di sei volte la loro lunghezza iniziale prima che la proteina si rompa. Un risultato sorprendente che dimostra come questa proteina sia più flessibile della tela dei ragni, fino a oggi considerata come la fibra più flessibile in natura. I filamenti di fibrina hanno un diametro di circa 100 nanometri, sono cioè mille volte più piccoli delle dimensioni di un capello umano e formano una sorta di maglia al di sopra delle nostre ferite che intrappola le cellule del sangue, contribuendo così alla cicatrizzazione del taglio. A causa di loro funzione i filamenti devono possedere la capacità di essere sia resistenti che flessibili per poter così bloccare il fluire del sangue. Secondo gli autori la scoperta potrebbe contribuire a indagare meglio le tecniche di rimozione di grumi di sangue all’interno del corpo, come nel caso di ictus o embolie. (s.m.)

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