Società

Playtime Computing, un nuovo modo di giocare

Un robot a forma di cubo, sensori di movimento, immagini proiettate sul pavimento e sui muri, un computer e tutta la fantasia che solo i bambini possono avere. Sono questi gli ingredienti di Playtime Computing, un nuovo modo di intendere l’intrattenimento pensato per allenare i muscoli e l’immaginazione dei più piccoli. L’invenzione, ancora solo un prototipo, è degli scienziati del Media Laboratory del Massachusettes Institute of Technology (Mit) di Boston, guidati da Cynthia Breazeal.

Giocare tra mondo reale e mondo virtuale

In Playtime Computing i bambini si muovono e giocano a metà tra il mondo reale e quello virtuale. Come? Dei proiettori video lanciano immagini su alcuni pannelli disposti nella stanza e sul pavimento, ricreando un ambiente virtuale, con tanto di colline e prati verdi. La vera attrattiva, però, è il cubo-robot, Alphabot, capace di muoversi da solo e dotato di sensori a infrarossi che consentono alle telecamere disposte sul soffitto della stanza di rintracciarne la posizione. Quando Alphabot colpisce una porticina automatica sui pannelli, scompare fisicamente dietro gli schermi ma la sua immagine continua a muoversi nello scenario virtuale. “Cosa è reale e cosa è virtuale è determinato dalla posizione del cubo nel sistema di Playtime Computing” ha spiegato Breazeal. I bambini possono interagire con il robot in molti modi. Per esempio possono cambiare le lettere, i colori o i simboli sulle facce del cubo, grazie al riconoscimento di etichette Rfid – un sistema di identificazione basato sulle radiofrequenze. Quando Alphabot scompare dietro ai pannelli, i simboli e i colori del cubo si trasferiscono nello spazio virtuale.

Tramite un computer, inoltre, i bambini possono immaginare e creare altri scenari virtuali, proiettando nella stanza le loro immagini o le loro storie preferite. Utilizzando invece dei berretti da baseball dotati di sensori a infrarossi per rintracciarne il movimento, i bambini possono anche giocare con personaggi proiettati sui pannelli. Per ora, come spiegano i ricercatori, Playtime Computing può funzionare solo con i componenti di cui è integrato. Il prototipo di Alphabot costa qualche centinaia di dollari, ma gli scienziati si augurano che presto possano essere disponibili versioni più economiche e più flessibili, sia per l’uso domestico sia per le scuole e i musei.

Riferimenti: Mit

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