Porno: perché non è una vera e propria dipendenza

Al contrario di quello che abbiamo creduto in passato, l’abuso di materiale pornografico non dovrebbe essere più considerato come una vera e propria dipendenza. A suggerirlo è una ricerca condotta dai neuroscienziati dell’Università della California di Los Angeles, che ha dimostrato come le reazioni del nostro cervello, alla visione di alcune immagini pornografiche, non corrispondono a quelle che ci si aspetterebbe in caso di una vera dipendenza. Solitamente, infatti, le reazioni cerebrali di un tossicodipendente aumentano alla sola vista dell’oggetto della dipendenza. Ma cosa succede precisamente quando un consumatore di porno guarda immagini erotiche? Dallo studio appare chiaro come il suo cervello abbia una risposta opposta a quella delle altre dipendenze, diminuendo cioè la sua attività nelle aree solitamente associate alla dipendenza.

Questo studio, pubblicato su Biological Psychology, “fornisce una chiara evidenza che il porno non assomiglia alle altre dipendenze”, afferma Nicole Prause della UC di Los Angelese, autore principale dello studio. Spesso i dipendenti da porno si autodefiniscono fuori controllo, spiegando che non sanno come smettere, o comunque limitare, l’utilizzo di materiale pornografico. In effetti, esaminandola dall’esterno, l’abitudine al porno sembra condividere tratti molto simili con altre dipendenze. Ma più profondamente, all’interno del cervello, le cose sono diverse. In che modo?

Prause e i suoi colleghi hanno reclutato 122 uomini e donne, tra cui 55 di questi volontari avevano segnalato un “problema” con il porno. I partecipanti hanno dovuto visionare un certo numero di fotografie erotiche e non, mentre la loro attività celebrale veniva monitorata con un encefalogramma. Osservando le reazioni del cervello, i ricercatori hanno così potuto misurare il Late Positive Potential (Lpp), una misura che riflette l’attività elettrica che si verifica nel sistema visivo e nelle strutture sottocorticali del cervello. “La dimensione del Lpp riflette l’intensità di una risposta emotiva”, ha spiegato Dean Sabatinelli, co-autore dell’Università della Georgia. Quindi, se un giocatore d’azzardo visualizzasse immagini di un casinò, per esempio, il suo Lpp si intensificherebbe. La stessa cosa vale per le persone dipendenti da gioco, eroina, cocaina, nicotina. La dipendenza da porno, invece, non segue lo stesso schema. Nel corso dello studio, quei partecipanti che si erano definiti dipendenti dal porno, hanno mostrato un più basso Lpp nel momento in cui visualizzavano immagini pornografiche.

Dai risultati dello studio, Prause ha osservato che la diminuzione dell’attività cerebrale “significa che la dipendenza da porno non assomiglia a nessun’altra, e questo vuol dire che non è appropriato chiamarla dipendenza da un punto di vista scientifico. Campioni più grandi confermeranno ulteriormente questi risultati”, dimostrando che il porno può causare problemi per alcuni, ma con ogni probabilità il problema non si risiede nella dipendenza.

Riferimenti: Biological Psychology Doi: 10.1016/j.biopsycho.2015.06.005

Credits immagine: Steven Tan (maethlin)/Flickr

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