Quando il gatto entrò in casa

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I gatti domestici di tutto il mondo avrebbero avuto un’origine comune nella Mezzaluna fertile, la parte del Vicino Oriente che si estende dall’Egitto all’Iran, nota per essere stata la culla della nostra civiltà. A rivelarlo è uno studio internazionale condotto da Carlos Driscoll del Dipartimento di zoologia dell’Università di Oxford (Gb), che ha tracciato la discendenza dei felini domestici e ha individuato i loro progenitori negli appartententi all’antica sottospecie selvatica . Secondo la ricerca, pubblicata su Science Express, F. silvestris lybica sarebbe stata addomesticata a partire da almeno cinque linee di discendenza materne, in concomitanza con la nascita dell’agricoltura, 9.500 anni fa.

In molti casi, però, i gatti domestici e selvatici hanno continuato a inter-fecondarsi, tanto che è quasi impossibile distinguerli oggi l’uno dall’altro. Utilizzando campioni di materiale genetico provenienti da 979 esemplari, i ricercatori hanno analizzato le differenze tra le sequenze di Dna e hanno individuato le relazioni filogenetiche tra i gatti domestici e cinque sottospecie selvatiche (Felis silvestris silvestris in Europa, F. s. lybica nel Vicino Oriente, F. s. ornata nell’Asia centrale, F. s. cafra nell’Africa Sud-Sahariana e F. s. bieti  o gatto del deserto cinese). Driscoll e colleghi hanno così riconosciuto le linee di discendenza geneticamente più vicine e hanno trovato che tutte le specie domestiche e le cinque sottospecie selvatiche sono riconducibili a un singlo gruppo (clade) che si è poi geneticamente differenziato. La linea di discendenza primitiva si sarebbe originata molto prima di quanto precedentemente supposto, oltre centomila anni fa. (t.m.)

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