Categorie: Ambiente

Quel che resta delle foreste

Meno 20mila ettari al giorno, per un totale di 7,3 milioni di ettari all’anno. Questa la perdita netta di foreste nel mondo secondo il rapporto della Fao “Lo stato delle foreste nel mondo” presentato nei giorni scorsi a Roma. Dal 1990 al 2005 la Terra ha perduto il 3 per cento del suo territorio forestale totale (che copre circa 4 miliardi di ettari, vale a dire il 30 per cento della superficie del Pianeta), un calo medio di quasi lo 0,2 per cento l’anno. Tra il 2000 e il 2005 la perdita più alta di foreste primarie si è registrata in Indonesia, Messico, Papua Nuova Guinea e Brasile. Africa e America Latina continuano a perdere foreste a un tasso allarmante. Ogni anno l’Amazzonia perde un’area grande quanto la Sicilia e il continente africano in sei anni ha volatilizzato il 9 per cento di tutte le sue foreste. L’Europa ed il Nord America registrano invece un aumento della superficie forestale.

Ma il rapporto segnala una positiva inversione di tendenza rispetto ai decenni precedenti: mentre in 83 paesi c’è stata una diminuzione della copertura forestale, in altri 57 si è visto un aumento. È il caso dell’Asia e della regione del Pacifico. In Cina i grandi investimenti negli interventi di riforestazione hanno bilanciato l’alto tasso di deforestazione di altre zone, dice il rapporto.

“Molti paesi hanno mostrato la volontà politica di migliorare la gestione delle foreste rivedendo politiche e legislazioni e rafforzando le istituzioni forestali”, afferma David Harcharik, direttore generale aggiunto della Fao. “Maggiore attenzione è stata data alla conservazione del suolo e delle risorse idriche, alla difesa della diversità biologica ed ad altri fattori ambientali”.

Secondo Greenpeace si tratta comunque di una visione troppo ottimistica: il rallentamento della deforestazione a livello mondiale, in realtà, sarebbe solo il risultato della crescita del numero degli alberi piantati in paesi che hanno già perso le proprie foreste naturali. “Secondo la Fao, in Asia aumenta la superficie forestale grazie ai quattro milioni di ettari di piantumazioni in Cina, ma le piantagioni certo non compensano la devastazione delle foreste tropicali dell’Indonesia, dove la deforestazione avanza ad un tasso annuale del 2 per cento”, denuncia l’associazione ambientalista.
Non si tratta solo di proteggere la biodiversità sempre più minacciata. Secondo la Banca Mondiale 1,2 miliardi di persone hanno bisogno delle foreste per sopravvivere. La perdita di foreste naturali causerà un incremento della povertà, dell’insicurezza sociale e dell’instabilità. (da.c.)

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