Quella faglia distrusse Basilea

Nel 1353 provocò il terremoto più devastante nella storia dell’Europa centrale e ancora oggi rappresenta un pericolo. Si tratta di una faglia che si estende per circa otto chilometri in direzione Nord-Est, dalle montagne del Giura fino al limite meridionale della città di Basilea. E’ stata identificata da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo, dell’Università di Basilea e dell’Università di Strasburgo che hanno pubblicato uno studio su Science. La faglia era evidenziata in superficie da una serie di scarpate, in parte nascoste da una fitta vegetazione alpina. Per determinarne l’attività i ricercatori hanno inizialmente studiato le deformazioni superficiali del terreno. Dopo avere identificato due siti privilegiati per gli scavi in profondità, hanno effettuato una serie di misurazioni radar, profili di riflessione sismica, misure di resistenza elettrica e analisi biochimiche al carbonio 14. Dallo studio è emerso un dato preoccupante: la faglia è ancora in movimento e mostra segni di attività ricorrente ogni 1500-2500 anni. Anche se i ricercatori non sono in grado di prevedere con esattezza quando e dove potrebbe verificarsi un nuovo terremoto, la presenza di impianti nucleari e chimici nella regione rappresenta un accresciuto rischio per la pubblica sicurezza. Secondo le stime governative e delle società di assicurazioni, spiega Domenico Giardini, coautore dello studio pubblicato questa settimana su Science, un terremoto dell’entità di quello del 1356 causerebbe danni per 30-50 miliardi di dollari. “Dobbiamo prendere precauzioni immediatamente,” avverte il ricercatore italiano. (f.n.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here