Rane senza girini

Le foreste dell’Eastern Arc in Tanzania sono un baluardo della biodiversità del nostro pianeta, tanto da guadagnarsi il titolo di Galapagos d’Africa. Protetto da una fitta cinta di piante sempreverdi un esercito di animali in via d’estinzione ha trovato qui la sua roccaforte. Tra questi anche le tre nuove specie di rane del genere Callulina individuate da un team internazionale di scienziati di cui fa parte Michele Menegon, erpetologo del Museo Tridentino di Scienze Naturali e autore delle bellissime immagini che vi presentiamo.

Queste rane, che si nutrono di piccoli vertebrati e si difendono dai predatori secernendo una sostanza velenosa, hanno una peculiarità: dalle loro uova non escono girini, ma piccole ranocchie. L’analisi filogenetica le ha attribuite a un ramo che risale a milioni di anni fa. Ora però, non appena battezzate con il loro nome scientifico, Callulina laphami, C. shengena e C. stanley, sono già finite nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature), l’elenco delle specie a grave rischio d’estinzione. Di questi minuscoli anfibi dal muso piatto, più piccoli di un pugno, che di giorno vivono nascosti sotto le lettiere di foglie o nelle cavità degli alberi, per uscirvi solamente di notte, se ne contano infatti poche migliaia di esemplari.  

La scoperta delle tre nuove specie, annunciata sull’ultimo numero del Zoological Journal of the Linnean Society, è frutto della collaborazione tra l’Istituto di Biogeografia dell’Università di Basilea, il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento, il Museo di Storia Naturale di Londra e l’Università di Dar es Salaam in Tanzania.

Riferimenti: Zoological Journal of the Linnean Society DOI: 10.1111/j.1096-3642.2010.00652.x

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