Rosetta, domani lo sbarco sulla cometa

Alla vigilia dello storico atterraggio del lander Philae della missione Rosetta su una cometa (la 67P/Churyumov–Gerasimenko) tutto procede per il meglio. I tecnici che gestiscono la missione hanno infatti fatto sapere che sia la sonda madre (Rosetta) che il robottino che sbarcherà sulla cometa stanno bene. Il comando per lo sgancio di Philae, riferisce la Bbc, è stato già caricato, e la separazione avverrà alle nostre 9:35). L’atterraggio, e la conferma dello sbarco su Agilkia (questo è il nome scelto per il sito di atterraggio) avverranno circa sette ore dopo (qui il live streaming per seguire l’evento). Sette ore di terrore come sono state già ribattezzate, in analogia ai sette minuti di terrore vissuti con l’atterraggio del rover Curiosity su Marte. Sette ore in cui anche getti improvvisi di gas da parte della cometa potrebbero movimentare l’atterraggio di Philae, avvertono gli esperti.

Malgrado le previsioni siano ottime, domani sarà infatti un giorno a dir poco delicato per i tecnici dell’Esa, che dovranno eseguire le manovre di posizionamento e distacco del lander con estrema precisione, indovinando con esattezza i tempi, la velocità e lo spazio dello sgancio. Sgancio che avverrà quando la sonda madre si troverà a circa 22 km di altezza dalla cometa, che nel frattempo ruota sotto di essa. Il lander attererrà piano, a circa 1 m/s, per poi arpionarsi alla superficie e compiere l’impresa storica (arpionaggio più che necessario vista la bassa gravità presente sulla cometa).

Finora le agenzie spaziali di tutto il mondo sono riuscite a spedire oggetti su altri oggetti celesti solo su sei corpi: la Luna, Marte, Venere, Titano e due asteroidi (433 Eros and Itokawa), come ricordano dalla Nasa. La cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko sarà dunque il settimo oggetto celeste ad entrare nella lista, dopo un viaggio durato dieci anni (tanto infatti è passato dal lancio della missione), e rispetto agli altri atterraggi sarà se possibile ancora più difficile, considerando che la conoscenza del sito di arrivo è un affare recente. Il sito J, o meglio Agilkia, a proposito, è stato scelto perché relativamente piatto, senza massi, gode di una buona illuminazione (fondamentale per il funzionamento dei pannelli solari del lander) e si presta ad un buon allineamento per le comunicazioni tra robottino e sonda madre.

Via: Wired.it

Credits immagine: Esa

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