Spazio

Salviamo la Terra dalla crisi climatica. Parola del cacciatore di esopianeti Didier Queloz

“Non ci siamo evoluti e adattati a sopravvivere su nessun altro pianeta oltre a questo. Faremmo meglio a impiegare il nostro tempo e le nostre energie per cercare di aiutarlo”. È così che Didier Queloz, astronomo svizzero vincitore del prestigioso premio Nobel per la fisica 2019, denuncia coloro che considerano come possibilità reale quella di spingere l’umanità intera a credere che un giorno potremo salvarci dalla crisi climatica, lasciando il nostro pianeta e colonizzandone un altro. Un commento che arriva, insieme a quelli diffusi da altri Nobel, proprio nella seconda settimana di conferenze sui cambiamenti climatici che si stanno tenendo a Madrid per la Cop25.

Come riporta l’Associated Press (Ap), secondo il fisico premiato insieme al collega Michael Mayor per la scoperta di un esopianeta attorno a una stella di tipo solare, l’umanità dovrebbe invece focalizzare la sua attenzione sulla risoluzione della crisi climatica anziché su idee inverosimili e irrealistiche di fuggire dalla Terra alla conquista di pianeti incontaminati. “Penso che questo punto di vista sia irresponsabile”, ha affermato Queloz in una conferenza stampa a Stoccolma. “Le stelle sono molto lontane, penso che non dovremmo sperare seriamente di fuggire dalla Terra”, sottolinea il fisico.

Non è la prima volta che un esperto sottolinea la necessità di agire con urgenza per risolvere i cambiamenti climatici, allontanando l’idea di poter colonizzare altri pianeti. Come vi avevamo raccontato, infatti, lo scorso ottobre l’astrofisico Mayor, anche lui vincitore del premio Nobel per la fisica 2019, aveva rilasciato una intervista alla Agence France-Press (Afp) nella quale affermava che con i mezzi disponibili oggi, ci metteremmo centinaio di milioni di giorni per poter raggiungere un esopianeta vivibile e non troppo distante da noi. E alle affermazioni secondo cui potremo andare su un pianeta vivibile se un giorno la vita non fosse più possibile sulla Terra, a causa dei cambiamenti climatici, il Nobel aveva risposto così: “è un’idea completamente folle. Dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta perché è bello e ancora assolutamente vivibile”.

E molti altri Nobel, a commento di un recente rapporto delle Nazioni Unite secondo cui il riscaldamento globale è “vicino a un punto di non ritorno”, continuano a lanciare appelli per salvare il pianeta. Per esempio, Michael Stanley Whittingham, Nobel per la chimica 2019 insieme agli scienziati John B Goodenough e Akira Yoshino per lo sviluppo della batteria a ioni litio, ha sottolineato la necessità di un approccio realistico alla crisi climatica. “Dobbiamo fare le cose in modo graduale e avere in mente diverse soluzioni”, ha affermato Whittingham. “Adesso è il momento di agire, ma dobbiamo essere pragmatici, non possiamo semplicemente pensare di rimuovere tutta la CO2”. E ancora. Esther Duflo, tra i vincitori del premio Nobel per l’economia, ha affermato che affrontare i cambiamenti climatici “richiederà un cambiamento nel comportamento, in particolare quello dei paesi ricchi”, dove bisognerà maggiormente ridurre i consumi.

Via: Wired.it

Leggi anche su Galileo: La fame torna a crescere in Africa, complici i cambiamenti climatici

Credits immagine copertina: LoganArt da Pixabay

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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