Luca è un bambino di otto anni. Un giorno chiede alla maestra di parlare: tira fuori dallo zaino un opuscolo sull’emofilia, si mette di fronte alla classe e fa una piccola lezione per i suoi amici, raccontando la sua vita. Un coming out. I compagni lo ascoltano, sono incuriositi, non spaventati, e poi cominciano le domande: «Com’è essere malato?». «Ma no – dice Luca – io non sono mica malato, sono nato così». Eh già, ognuno ha il suo livello zero, quello su cui tara la propria idea di normalità. Lui è uno dei circa 4mila pazienti in Italia con emofilia A ( a cui se ne aggiungono più o meno mille con emofilia B), quasi tutti maschi. I numeri fanno rientrare la malattia tra quelle rare.
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…
Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più