Il sangue di Luca e la normalità di un’anomalia

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Luca è un bambino di otto anni. Un giorno chiede alla maestra di parlare: tira fuori dallo zaino un opuscolo sull’emofilia, si mette di fronte alla classe e fa una piccola lezione per i suoi amici, raccontando la sua vita. Un coming out. I compagni lo ascoltano, sono incuriositi, non spaventati, e poi cominciano le domande: «Com’è essere malato?». «Ma no – dice Luca – io non sono mica malato, sono nato così». Eh già, ognuno ha il suo livello zero, quello su cui tara la propria idea di normalità. Lui è uno dei circa 4mila pazienti in Italia con emofilia A ( a cui se ne aggiungono più o meno mille con emofilia B), quasi tutti maschi. I numeri fanno rientrare la malattia tra quelle rare.

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