Scimmie in crisi di mezza età

Non solo condividiamo con loro quasi la totalità del nostro patrimonio genetico, ma ci accomuna anche la crisi di mezza età. Le grandi scimmie come oranghi e scimpanzé infatti soffrono la maturità al pari degli esseri umani, mostrando, a metà circa della loro vita, un sensibile calo nei sintomi solitamente associati al benessere e alla felicità. Lo suggerisce uno studio su Pnas guidato da Alexander Weiss della University of Edinburgh.

Per capire se anche i nostri parenti più prossimi accusassero il passare degli anni, quando non si è più né giovani né ancora anziani, gli scienziati hanno analizzato il comportamento di 508 grandi scimmie (336 scimpanzé e 172 oranghi) che vivono all’interno di alcuni zoo e riserve di Canada, Australia, Giappone, Singapore e Stati Uniti. Lo scopo era di capire se quella “U” che descrive con buona approssimazione l’andamento della felicità nel corso della vita degli esseri umani, potesse rappresentare anche quella dei primati. Questo avrebbe permesso di stabilire quindi se anche questo fosse un carattere ereditato o meno da un progenitore comune tra esseri umani e grandi scimmie.

Per farlo i ricercatori hanno utilizzato un questionario compilato dal personale che viveva a stretto contatto con le scimmie e le conosceva bene, usato per misurare il livello di benessere nell’uomo ma adattato ai primati non umani. Tra i parametri presi in considerazione alcuni punti avevano lo scopo di valutare, per esempio, la felicità degli animali derivante dalla loro posizione sociale o dal raggiungimento di uno scopo. Analizzando i risultati gli scienziati hanno osservato che le scimmie, proprio come gli esseri umani, sperimentano una crisi di mezza età, caratterizzata da un calo di felicità in questa fase rispetto alla gioventù o alla vecchiaia. Un tipico andamento a U, insomma, che non sarebbe affatto prerogativa unica della nostra specie.

“Speravamo di risolvere un famoso puzzle scientifico: perché la felicità dell’uomo segue più o meno la forma ad U nel corso della vita?”, commenta Andrew Oswald della University of Warwick, uno degli autori dello studio: “Abbiamo concluso il nostro lavoro dimostrando che la causa non possono essere mutui, divorzi, telefoni cellulari o qualsiasi altro armamentario della vita moderna. Questo perché le scimmie sperimentano anch’esse un pronunciato abbassamento nelle loro condizioni di benessere nel mezzo della loro vita, e non hanno nulla di tutto ciò”.

Pur non escludendo del tutto che i fattori economici e sociali abbiano il loro peso nella nostra crisi di mezza età, per gli scienziati quanto osservato potrebbe avere delle spiegazioni evolutive e biologiche. Magari la soddisfazione potrebbe essere legata a periodi in cui sono pochi sia i modi di migliorare la propria condizione sia le situazioni che mettano in pericolo la propria vita e quella della propria famiglia.

Riferimenti: Pnas doi: 10.1073/pnas.1212592109

Credits immagine: Crouchy69/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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