Scuola e vaccini: cosa succede ora

È stata un’estate complicata per i vaccini, fino alla fine. Nei giorni scorsi è arrivata la notizia dell’inversione di rotta della maggioranza sull’emendamento presentato a inizio agosto e approvato dal Senato, con cui si sarebbe permesso a bambini non vaccinati l’ingresso ad asili nido e scuole materne, facendo slittare l’obbligo al prossimo anno scolastico. Un passo indietro che è stato salutato da molti come una vittoria della scienza e della ragione, in primis dall’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin, fautrice della legge sull’obbligatorietà. Poi però, il 6 settembre, è arrivato un nuovo colpo di scena, con la comparsa di un nuovo emendamento che cerca di alleggerire la burocrazia, dando forza di legge a una circolare che aveva fatto non poco discutere durante l’estate: quella sul tema delle autocertificazioni. Tanto che non sono mancate le polemiche, tornate a infuocare il palcoscenico appena dopo aver applaudito al passo indietro solo del giorno prima.

Reazioni a parte quella che si appresta a concludere è stata una stagione movimentata per i vaccini, che ha creato non poca confusione sul tema (testimoni sono i casi di solleciti, sospensioni, bambini non ammessi segnalati in diverse scuole sul territorio nazionale). Come stanno ora le cose? Cosa succederà? Proviamo a fare un punto, riassumendo cosa è successo e come funziona oggi l’obbligatorietà dei vaccini per l’anno scolastico a venire, che in alcuni regioni ha già preso il via.

La legge, in attesa di un’altra possibile legge
In realtà a ben vedere, nulla cambia, o quasi. Rimangono cioè valide le disposizioni di massima contenute nella legge sull’obbligo vaccinaleapprovata lo scorso anno. Questo per lo meno in attesa delle discussioni che dovrebbero aprirsi sul cosiddetto obbligo flessibile, con la proposta di leggedepositata per spingere il metodo della raccomandazione e che prevede “misure flessibili di obbligo sui territori […] con tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche”, come annunciato dalla ministra della salute Giulia Grillo agli inizi dello scorso mese. “Il nuovo disegno di legge sui vaccini sarà in grado di definire un quadro normativo completo e coerente, che andrà di pari passo con l’istituzione dell’indispensabile anagrafe vaccinale – ha spiegato in un nota Vittoria Baldino del Movimento Cinquestelle – L’obbligo e le eventuali sanzioni verranno quindi discussi nella sede opportuna, come è giusto considerata l’importanza di tali temi”.

Questo significa che a oggi, secondo la legge in vigore, rimane l’obbligo delle dieci vaccinazioni per i bambini dai 0 ai 16 anni, con sanzioni per il mancato rispetto e divieto di accesso ad asili e materna per i bambini da 0 a 6 anni. I vaccini obbligatori sono questi: antipoliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’antiepatite B, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae di tipo b, l’anti-morbillo; l’anti-rosolia; l’anti-parotite; l’anti-varicella.

Il nodo delle autocertificazioni
Il nodo principale al momento è piuttosto sulle questione burocratiche, quelle relative per intenderci alla presentazione dei documenti che attestino l’avvenuta vaccinazione. Lo scorso luglio, infatti, era arrivata una circolare dal ministero della salute e dal Miur mirata a sostenere una semplificazione o meglio “tolleranza burocratica” per la presentazione della documentazione per l’iscrizione a scuola, anche oltre i termini del 10 luglio. Data, quest’ultima, fissata dalla stessa legge Lorenzin per come termine per presentare la documentazione comprovante le vaccinazioni effettuate.

Le disposizioni in materia fissate con la circolare di luglio sono invece queste: “Per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018, se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami”. E ancora, “per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6 -16 anni) può essere presentata una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione”. Le dichiarazioni sostitutive sono valide non solo per le regioni dove non sono state istituite le anagrafi vaccinali, ma anche per quelle in cui sono state istituite ma non ci sia concordanza con i dati risultanti alle anagrafi (e in questo caso le autocertificazioni possono riferirsi sia a vaccinazioni avvenute che a a prenotazioni).

Nel complesso si tratta di un via libera in altre parole alle autocertificazionial posto delle certificazioni della Asl. La suddetta circolare, pensata per semplificare le procedure burocratiche, ha però generato diverse critiche, perché vista come una possibile scappatoia per sottrarsi alle vaccinazioni(anche se controlli per verificare la vericidità della autocertificazioni sono già cominciati sul territorio nazionale da parte dei Nas, incrociando i dati ottenuti con quelle delle diverse Asl). E come un tentativo più che di semplificazione di confusione sul tema delle vaccinazioni.

Legge contro circolare
L’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) e la Società italiana di pediatri (Sio) solo pochi giorni fa hanno chiestoai ministri Bussetti e Grillo di ritirare la circolare emanata agli inizi di luglio, giudicata inammissibile e in contrasto con la normativa vigente. Come era stato ribadito anche dall’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, ricordando il contrasto della circolare non solo con la normativa sull’obbligatorietà vigente ma anche “con il DPR 445/2000 che prevede che ‘i certificati medici, sanitari … non possono essere sostituiti da altro documento’”. Nella bilancia circolare contro legge in altre parole la seconda batte la prima.

Eppure, proprio ieri, è arrivata la notizia di un nuovo emendamento nel decreto milleproroghe (da approvare) che intende avvalorare l’utilizzo delle autocertificazioni – misura transitoria prevista per lo scorso anno dal decreto Lorenzin  – al posto delle certificazioni fino al prossimo marzo. “Approfittando delle discussioni sul decreto Milleproroghe ancora aperto, e intuendo che la circolare sarebbe stata disattesa da scuola e regioni non avendo forza di legge, il nuovo emendamento tenta di convertirla in legge”, commenta a Wired.it Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università di Pisa: “L’impianto dell’obbligo vaccinale resta fisso, ma la certificazione richiesta per legge può essere sostituita da un’autocertificazione e sappiamo dai primi controlli del Nas che non sempre queste sono veritiere”, continua l’esperto. Questo avvallo alle autocertificazioni è pericoloso, conclude Lopalco, perché rischia di far passare il messaggio che le vaccinazionipossono anche non essere fatte e mette in un situazione difficile i genitori con le autodichiarazioni e quindi i controlli.

Al momento qualsiasi guida alle famiglie sull’obbligo vaccinale è a rischio di invecchiamento precoce. Tanto che viene da chiedersi: dopo l’estate, che autunno aspetta ai vaccini?

Via: Wired.it

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