Come disse Monod, “il sogno di una cellula è diventare due cellule”. E come fa una cellula staminale figlia a specializzarsi in un determinato tipo cellulare? Gli scienziati hanno sempre sostenuto che ciò dipenda dai segnali inviati dalle cellule del microambiente circostante, ma uno studio pubblicato su Science dimostra che non è sempre cosi. Ricercatori della Carnegie Institution di Washington hanno scoperto che, al momento della loro divisione, le cellule staminali adulte dell’intestino della Drosophila melanogaster sono in grado di dirigere il destino delle proprie cellule figlie.
Il meccanismo di “istruzione” si basa su un tipo di segnale noto ai biologi come via di Notch. Questa via, che innesca all’interno delle cellule figlie l’attivazione di specifici geni per regolare il differenziamento, viene attivata da una proteina, chiamata Delta, che si trova sulla superficie della cellula madre. I ricercatori hanno osservato che se le cellule figlie ricevono un forte segnale Delta diventano enterociti, le cellule che assorbono i nutrienti sulla parete dell’intestino, mentre se ricevono un segnale Delta debole diventano cellule enteroendocrine, deputate alla secrezione del tratto gastrointestinale.
Oltre a questa funzione, Delta agisce come freno sulla divisione cellulare. L’inattivazione di Delta provoca infatti una continua proliferazione delle cellule figlie, con eventuali formazioni di masse tumorali. Ora rimane da capire se la funzione regolativa della Drosophila melanogaster necessiti comunque di un microambiente circostante, come nel caso di altri tipi di cellule staminali. Comprendere questi meccanismi potrebbe avere grosse implicazioni sullo studio di vari tumori, tra cui quello dell’intestino. (fr.c.)