Segnali dallo spazio profondo

L’Atacama Pathfinder Experiment (Apex), il telescopio costruito in Cile grazie alla cooperazione del Max Planck Institut, dell’Eso e dall’Onsala Space Observatory, si è rivelato all’altezza delle aspettative. Costruito per captare lunghezze d’onda sub-millimetriche (in un range compreso tra 1,5 e 0,2 mm) e posto a oltre 5 mila metri nel deserto di Atacama, il telescopio ha fornito immagini dell’Universo freddo senza precedenti per qualità e definizione. Sul numero di agosto di Astronomy & Astrophisics saranno pubblicati ben 26 articoli basati sulle prime osservazioni. Due le scoperte più rilevanti. I ricercatori hanno identificato una molecola carica (ione) composta da un atomo di carbonio e uno di fluoro. Fino a questo momento, una sola specie molecolare contenente fluoro era stata scoperta nello spazio profondo. La nuova molecola, prodotta dalla reazione tra carbonio e fluoruro di idrogeno (formula chimica HF), è stata trovata in una regione adiacente alla nebulosa di Orione, una delle più vicine e attive “fabbriche di stelle” della Via Lattea. In un altro studio è stata captata una radiazione di appena 0,2 mm di lunghezza d’onda emessa da monossido di carbonio (CO). Onde così corte sono molto difficili da vedere. L’astronomia millimetrica e sub-millimetrica apre nuove eccitanti possibilità nello studio delle prime galassie, della formazione di stelle e pianeti e di oggetti extragalattici. Apex è il pioniere del progetto Alma, che prevede una serie di antenne di 12 metri che, entro il 2010, s’innalzeranno per oltre14 chilometri. Le pubblicazioni saranno disponibili gratuitamente sul sito www.eso.org/science/apexsv/. (t.m.)

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