Shar Pei, la febbre è nel Dna

La variazione genetica che conferisce allo Shar Pei le tipiche pieghe della pelle è anche responsabile dei suoi ricorrenti attacchi di febbre. La scoperta, pubblicata sulla rivista PLoS Genetics, porta le firme di un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Kerstin Lindblad-Toh dell’Università di Uppsala, in Svezia. 

I cani di razza Shar Pei sono originari della Cina, dove per secoli furono impiegati come animali da compagnia, da guardia e da caccia. Tuttavia, la maggior parte degli Shar Pei attuali discende da un limitato numero di esemplari che giunsero negli Stati Uniti nei primi anni Settanta: da allora, gli allevatori hanno selezionato e amplificato i tratti tipici di questa razza, le rughe e le abbondanti pieghe delle pelle. 

Per identificare le basi genetiche di queste caratteristiche, gli autori dello studio hanno confrontato il Dna di 50 Shar Pei con quello di 24 altre razze, scoprendo una regione del cromosoma 13 in cui gli Shar Pei conservano tutti una struttura genetica molto simile. In particolare, decenni di selezione hanno lasciato tracce evidenti vicino al gene HAS2, che contiene le istruzioni per sintetizzare l’acido ialuronico: il risultato non era particolarmente sorprendente, perché questa sostanza è uno dei componenti fondamentali della pelle

Ciò che ha veramente colpito gli studiosi è stato invece scoprire che quella stessa regione del Dna è anche responsabile di una malattia tipica di questi cani: la febbre ereditaria ricorrente. Il confronto tra 24 Shar Pei malati e 17 sani ha infatti rivelato che una particolare duplicazione di Dna vicino al gene HAS2 rendeva gli animali più suscettibili a questa patologia; i ricercatori hanno dimostrato che più duplicazioni erano presenti, più alto era il rischio di ammalarsi. Inoltre, i cani con il maggior numero di duplicazioni erano anche quelli con più pieghe della pelle e con la maggior quantità di acido ialuronico.

Secondo gli studiosi, l’eccessiva produzione di acido ialuronico potrebbe stimolare il sistema immunitario di questi animali proprio come farebbe un agente patogeno, e quindi provocare gli attacchi di febbre. Il caso dello Shar Pei è un tipico esempio di come gli incroci operati dall’essere umano siano all’origine non solo delle caratteristiche fisiche dei cani di razza, tanto apprezzate e ricercate dagli appassionati, ma anche delle loro malattie: tra le altre, la sordità del Dalmata, la narcolessia del Dobermann e le crisi epilettiche di molte razze tra cui Boxer e Bassotti. 

Riferimento: DOI:10.1371/journal.pgen.1001332

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