Si può clonare un essere umano?

Paola GovoniChe cos’è la storia della scienzaCarocci, 2004pp.125, euro 8,50Dopo diversi decenni in cui è stata molto sottovalutata, la storia della scienza sta lentamente emergendo all’interno del panorama della cultura italiana. All’interno dei corsi universitari, ma anche nelle scuole superiori, sta guadagnandosi quello spazio che in altri paesi, soprattutto anglosassoni, ha già acquisito da lungo tempo. Questo volume rappresenta una leggera e semplice introduzione alle questioni principali della disciplina, mettendo in chiaro sin dall’inizio che “la storia della scienza non si occupa, in primo luogo o soltanto, di scienziati o di scienza del passato, ma di come funziona la scienza e di come lavorano gli scienziati”. In questa doppia veste, ricopre una funzione molto importante per ricostruire l’evoluzione delle culture che producono la scienza. Per esempio, è significativo il fatto che fino alla metà dell’Ottocento, la storia della scienza fosse essenzialmente fatta dagli scienziati stessi. Il secondo capitolo di questo volume, che si occupa proprio della storia della disciplina, ci fa un breve elenco delle principali pubblicazioni di storia della scienza del XVII e del XVIII secolo: esso mostra una concezione della disciplina ‘progressista’, in cui la scienza avanza costantemente verso la certezza della verità.In realtà, si comprende che il tutto è molto più complicato. Merito della storia e della filosofia della scienza nella seconda metà del Novecento è stato quello di mostrare che scienza e società si influenzano reciprocamente: “i rapporti tra noi e gli scienziati non sono descrivibili, com’è stato fatto a lungo, come un flusso di informazioni a senso unico, dall’esperto verso il non esperto.”La storia della scienza ha quindi il compito di riportare alla luce gli itinerari che la scienza ha seguito nell’andare verso i suoi obiettivi, i mezzi che ha avuto a disposizione, e tutte le diverse condizioni socioculturali che ne hanno di fatto delimitato il cammino.Per analizzare questo fitto tessuto storico, la disciplina ha sviluppato nel corso dei secoli numerosi strumenti concettuali che l’autrice analizza con chiarezza, mostrando anche l’evoluzione nella storia delle istituzioni scientifiche e di tutte le interfacce tra la cultura scientifica e il pubblico. Paola Govoni, che lavora all’Università di Bologna, aveva già pubblicato un volume proprio sulla divulgazione scientifica in Italia (“Un Pubblico per la Scienza”, sempre per i tipi di Carocci), e anche in questo agile manuale dedica un capitolo al tema. Grande merito di questo volume è il modo in cui riesce a rendere appieno la pluralità dei punti di vista sulla scienza. Per ogni argomento ci sono vivi dibattiti in corso, e la comunità degli storici è attraversata da correnti di pensiero spesso in netto contrasto tra loro. Ma, avverte l’autrice, la diversità è una ricchezza: “Anziché una debolezza, la molteplicità dei punti di vista sulla scienza proposta dagli storici si rivela – nelle mani degli scienziati come degli umanisti e di ogni lettore non specialista interessato – uno strumento tra i più potenti per elaborare opinioni documentate e autonome tanto sul passato, quanto sul presente della scienza, della tecnologia o della medicina.” A dimostrazione che la stessa scienza non può essere ridotta alle leggi e i processi naturali che pretende di scoprire.

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