Il Ddt (dicloro-difenil-tricloroetano), uno degli insetticidi più discussi al mondo, potrebbe presto essere riutilizzato nei paesi africani per combattere le zanzare portatrici della malaria. A darne notizia è un articolo pubblicato sul numero di agosto di Nature Medicine che spiega come l’Organizzazione mondiale della sanità abbia deciso di riutilizzare l’insetticida laddove le vittime della malaria sono in costante aumento. Il Ddt fu usato per la prima volta negli anni Quaranta proprio per debellare la malaria nel Nord America. Negli anni Cinquanta e Sessanta, però, il massiccio utilizzo del prodotto chimico come pesticida in agricoltura provocò danni all’ambiente e alle persone risultando una potenziale sostanza cancerogena. Dagli anni Settanta, dunque, il Ddt è stato messo al bando in quasi tutti i paesi. L’Oms sta però pianificando di reintrodurlo, dopo il via libera concesso dalla United States Agency for International Development. Una misura ritenuta necessaria per arginare la continua diffusione della malaria, che ogni anno uccide un milione di persone, soprattutto bambini sotto i cinque anni, nella regione sub-sahariana dell’Africa. Le dosi che verranno spruzzate nei villaggi africani, però, saranno scrupolosamente controllate per evitare ulteriori rischi all’ambiente e alle popolazioni locali. (a.l.)