Scoperti sistemi solari in miniatura, centinaia di volte più piccoli del nostro. Lo affermano due studi presentati al Congresso dell’American Astronomical Society che si tiene in questi giorni in Canada. I risultati sono frutto delle osservazioni effettuate da parte di gruppi di astronomi dell’Eso (European Southern Observatory). Oggetti grandi tra cinque e quindici volte la massa di Giove, sono stati osservati insieme a dischi di polveri e gas che vi ruotano attorno. Ma a differenza di Giove questi oggetti fluttuano nello spazio senza una stella di riferimento. Poiché polveri e gas sembrerebbero essere proprio gli ingredienti necessari per la formazione dei pianeti, quello osservato potrebbe configurarsi proprio come un mini-sistema solare. Se i dischi fossero infatti capaci di acquisire nuovo materiale potrebbero evolvere a formare oggetti stellari, e il pianeta si comporterebbe proprio come una stella. I telescopi Eso sono stati puntati in una regione dello spazio in cui le stelle sono ancora in fase di formazione, a circa 450 anni luce di distanza. Si tratterebbe quindi di oggetti che in termini astronomici possono essere considerati “neonati”. È fondamentale l’osservazione dell’evoluzione di questi cosiddetti “planemos”, che potrebbero portare alla formazione di pianeti, comete o asteroidi, per capire cosa può essere successo nel nostro Sistema Solare ai primordi. (m.cap.)