Sogno o son desto: ecco gli uccelli che dormono in volo

(Immagine: Wikipedia)

Gli uccelli sono in grado di volare e dormire contemporaneamente. O, più precisamente, alcuni di loro – le fregate, un genere diffuso negli ambienti tropicali e subtropicali – riescono a schiacciare dei sonnellini mentre sono in volo. La scoperta, prima al mondo nel suo genere, si deve a un’équipe di scienziati del Max-Planck-Gesellschaft e di altri istituti di ricerca: come raccontano sulle pagine di Nature Communications, i ricercatori hanno infatti misurato l’attività cerebrale delle fregate, osservando che, durante il volo, riescono a dormire con uno o addirittura entrambi gli emisferi cerebrali.

Per capire se e come gli uccelli effettivamente dormissero durante il volo, i ricercatori hanno avuto bisogno di registrare i cambiamenti nell’attività cerebrale e nel comportamento che discernono due tipi di sonno: la cosiddetta fase di slow wave sleep (Sws) e la famosa fase di rapid eye movement (Rem). Gli scienziati, guidati da Alexei Vyssotski, dello Swiss Federal Institute of Technology, e Niels Rattenborg, della University of Zurich, hanno sviluppato quindi un piccolo dispositivo in grado di monitorare, per l’appunto, i cambiamenti elettroencefalografici e i movimenti della testa degli uccelli e di tener traccia della loro posizione tramite Gps. Gli esemplari – fregate delle Galapagos – hanno volato con il dispositivo per dieci giorni, coprendo un totale di oltre 3mila chilometri.

L’analisi dei dati così raccolti ha svelato che le fregate dormono seguendo pattern sorprendenti: durante il giorno, sono ben sveglie, in cerca di cibo; dopo il tramonto, si registra l’insorgenza della fase Sws in uno o entrambi gli emisferi cerebrali, per periodi che possono durare diversi minuti. In rare occasioni, inoltre, gli uccelli sono addirittura sprofondati nella fase Rem, anche se solo per pochi secondi: il calo di tono muscolare che accompagna la fase Rem fa sì che gli uccelli perdano leggermente quota mentre dormono, ma il loro percorso di volo rimane sorprendentemente inalterato.

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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