Sotto scorre il fiume

Non si tratta di laghi. Sotto la calotta antartica, contrariamente a quanto si pensava, scorrono grandi corsi di acqua. Pertanto le perforazioni glaciali alla scoperta degli strati più antichi dove la vita si sarebbe inizialmente sviluppata vanno completamente ripensate. È ciò che afferma un gruppo di scienziati dello University College di Londra sull’ultimo numero di Nature. Secondo i ricercatori britannici, che fanno parte del Centro per l’osservazione e la modellazione dell’ambiente polare, i piani di perforazione già previsti per i prossimi anni sarebbero quindi da rivedere. Sotto la calotta vi sarebbero fiumi enormi che scorrono per centinaia di chilometri, mentre ormai sembrava accertata la presenza di vasti laghi sotterranei che ospitano vita microbica allo stato primordiale. L’acqua sotterranea, invece, non è ferma, ma si muove in modo impetuoso. La principale conseguenza di questa conclusione è che i laghi non costituiscono quindi dei laboratori biologici isolati: i microrganismi sarebbero liberi di muoversi da un punto all’altro, potendo anche raggiungere gli oceani in superficie, attraverso un meccanismo di trasmissione idrica a catena. E quanto i ricercatori si ripromettono di scoprire nel prossimo futuro. (m.cap.)

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