Le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, aumentando l’acidità del mare, potrebbero cancellare molte spiagge del Mediterraneo. Secondo uno studio del Cnr, entro la fine del secolo la progressiva acidificazione del mare legata alle emissioni di CO2 potrebbe ridurre di oltre il 30 per cento l’accumulo di sedimenti alla base dei sistemi dunali mediterranei. Questo effetto, combinato con l’innalzamento del mare, alla cui origine c’è sempre l’aumento della CO2, potrebbe far sparire molte spiagge del Mediterraneo e accrescere il rischio di inondazioni. Gli autori della ricerca, pubblicata sulla rivista Climatic Change, sono arrivati a queste conclusioni analizzando la catena di effetti innescata dall’aumento di CO2 – concausa del cambiamento climatico in atto – nella baia di San Giovanni, nella penisola del Sinis, in Sardegna.
“Lontano dalle foci dei fiumi, i sistemi duna-spiaggia sono formati, interamente o in buona parte, da sedimenti carbonatici prodotti dagli ecosistemi marini, ad esempio dalle praterie sottomarine di Posidonia oceanica”, spiega Simone Simeone, ricercatore Cnr-Ias, dall’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ias) di Oristano. “I sedimenti carbonatici”, spiega Simeone,”possono dissolversi a causa del crescente grado di acidità delle acque marine”. La progressiva acidificazione degli oceani – come anche i cambiamenti climatici – è conseguenza dell’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera provocato dalle attività umane: studi recenti stimano che entro la fine del secolo il pH marino potrebbe scendere di circa 0.4 unità.
A rischio, secondo i ricercatori, sarebbe l’intero processo di formazione e “ripascimento” naturale di tante spiagge del Mediterraneo, il cosiddetto sistema spiaggia-duna. “Una quantità rilevante del sedimento che forma il sistema spiaggia-duna è costituito da resti di organismi vulnerabili agli effetti dell’acidificazione. Una diminuzione del pH potrebbe condizionare in maniera rilevante l’abbondanza di questi organismi negli ecosistemi marini e, di conseguenza, ridurre l’apporto di sedimenti carbonatici”, spiega Simeone.
Il sistema spiaggia-dune sarebbe minato dalle fondamenta, con un inversione del suo bilancio sedimentario. Alcune spiagge del Mediterraneo in progressivo accrescimento o in equilibrio potrebbero avviare un processo di erosione. Non solo: “L’effetto dell’acidificazione abbinato al previsto innalzamento del livello del mare (causa scioglimento dei ghiacci), potrà incrementare sia l’arretramento della linea di riva sia gli effetti negativi delle inondazioni”, avverte Emanuela Molinaroli, docente di geomorfologia e sedimentologia all’Università di Ca’ Foscari, che ha collaborato allo studio.
Riferimenti: Climatic Change; Cnr
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più