VERSO la fine dell’800 per molti medici l’estratto delle foglie di coca era una sorta di panacea: tonico, afrodisiaco, stimolante, anestetico e antiasmatico, e ancor più importante forse, un anestetico locale, il primo, in grado di rivoluzionare la chirurgia, in particolare nel campo dell’oftalmologia. Alla sua diffusione in ambito medico contribuì anche un italiano: Antonio Raimondi, il primo scienziato europeo ad avventurarsi tra le montagne e le foreste inesplorate del Perù.
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