Tanta serotonina per un amore romantico

L’ormone dell’amore romantico. Così da ora in poi potrebbe essere soprannominata la serotonina, un neurotrasmettitore prodotto nel cervello a partire dall’amminoacido triptofano. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford (Regno Unito) e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, questa sostanza potrebbe influenzare il modo in cui viene percepita, e quindi anche vissuta, una love story.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno sottoposto due gruppi di volontari a una dieta a basso contenuto proteico per un giorno (meno di 20 grammi di proteine). Successivamente al primo gruppo è stato servito un drink a base di triptofano, un ingrediente essenziale nella sintesi della serotonina. Al secondo gruppo, invece, è stata data una bevanda priva dell’amminoacido in questione. Poi, a cinque ore di distanza dal drink, a tutti sono state mostrate delle fotografie di coppie, con il compito di giudicare il grado di intimità e romanticismo trasmesso dalle immagini. Le persone che avevano bevuto il cocktail al triptofano, la cui attività serotoninica era dunque aumentata, hanno considerato le relazioni mostrate nelle immagini come più “intime” e “romantiche” rispetto al gruppo di controllo, i cui livelli di serotonina erano rimasti invariati.

“La serotonina è fondamentale per i comportamenti sociali”, ha spiegato Robert Rogers, professore di Neuroscienze Cognitive ad Oxford. Inoltre, svolge un ruolo significativo in disordini psicologici come la depressione. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto il neuroscienziato – era quello di osservare se l’attività serotoninica fosse o meno in grado di influenzare i nostri giudizi sulle relazioni personali degli altri. Dai risultati è emerso che sì, variazioni nell’attività di questo neurotrasmettitore possono influire su come ci appare l’intimità”.

Secondo i ricercatori, lo studio dimostra ancora una volta come le relazioni siano influenzate da processi che vanno oltre la consapevolezza e il controllo. La serotonina, in particolare, è spesso soprannominata “ormone del buonumore”. Diversi studi, infatti, hanno mostrato che gli episodi di depressione sono spesso associati a una funzione diminuita della serotonina. “Quando si è depressi – ha precisato Rogers – diminuisce la capacità di stabilire rapporti profondi con gli altri. Si tratta di un sintomo estremamente vessante, comune anche ad altri disordini psichiatrici”.

L’ipotesi di Rogers è che a causare il peggioramento delle relazioni personali che di solito si accompagna alla depressione possa essere, almeno in parte, un abbassamento dell’attività serotoninica. “Lo studio è ancora marginale, ma lo stesso pattern che abbiamo osservato per la valutazione delle immagini potrebbe benissimo essere esteso al modo in cui percepiamo i nostri stessi rapporti”, ha concluso il neuroscienziato.

Riferimenti: Biological Psychiatry doi:10.1016/j.biopsych.2010.12.038

 

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