Tecnologia democratica

    Colin A. Hempstead e William E. Worthington Jr (a cura di)
    Encyclopedia of 20th century Technology
    Routledge, 2005
    2 voll, pp. 1024, £ 325

    A dispetto della presenza pervasiva della tecnologia nelle nostre vite, e dei fiumi di inchiostro versati per parlarne su giornali e periodici, è sorprendente quanto poche siano le opere enciclopediche di qualità in circolazione sul tema. La più ampia e celebre è la “Storia della Tecnologia” curata da Charles Singer, scritta negli anni Cinquanta e pubblicata in Italia da Bollati Boringhieri. Ma è ormai un’opera datata, da cui resta fuori una parte decisiva del XX secolo, quella che ha visto lo sviluppo imprevedibile dell’informatica e delle biotecnologie.

    A colmare questa lacuna arriva, per ora solo in inglese (e c’è da augurarsi che qualche editore italiano provveda presto a una traduzione) questa “Encyclopedia of 20th Century Technology” curata da Colin Hempstead e William Worthington per l’editore Routledge. L’opera, ampia ma non mastodontica (due volumi in cui trovano posto circa quattrocento voci) è pensata per il lettore profano o lo studente ma, per la precisione e la qualità della scrittura, dà soddisfazione anche allo storico della tecnologia e al lettore già competente in materia.

    Come chiarito nella prefazione del curatore, l’impostazione di fondo si basa sull’idea del XX secolo come epoca di progressiva democratizzazione della tecnologia; un’era in cui i costi effettivi di una grande quantità di artefatti tecnologici si sono progressivamente abbassati, e la tecnologia è entrata sempre più massicciamente nella vita quotidiana delle persone. Di conseguenza, sono le persone e la loro esperienza diretta della tecnologia a essere messe al centro del lavoro. Da ciò deriva che “tecnologie del XX secolo” non vuol dire necessariamente “invenzioni del XX secolo”. Il focus qui è sulle tecnologie che hanno avuto impatto sulla produzione industriale e sulla vita quotidiana negli ultimi cento anni, ma in molti casi si tratta di invenzioni del secolo precedente.

    L’enciclopedia contiene due tipi principali di voci: quelle più brevi, di circa tre cartelle dattiloscritte, sono essenzialmente resoconti storici, mentre ai grandi temi sono dedicate voci più lunghe, che analizzano in modo più interpretativo le relazioni tra scienza, tecnologia, società. Tutte le entries hanno comunque un andamento narrativo, e una scrittura accessibile e mai tecnicistica, in molti casi quasi giornalistica (nel senso buono del termine). Ogni voce è completata da una bibliografia di riferimento comprensiva di siti web. Se un limite si può trovare è nell’apparato iconografico, limitato a disegni e fotografie in bianco e nero, nemmeno in gran numero. Una sezione di tavole fotografiche di qualità avrebbe aggiunto maggiore appeal visivo a un’opera comunque preziosissima, per la serietà dell’impostazione di fondo e la qualità della scrittura.

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