Titano, Marte o le comete? Le prossime missioni Nasa

Forse resteranno delusi i repubblicani che lo scorso mese avevano presentato un provvedimento di legge per far tornare l’America sulla Luna. Per ora, infatti, i piani della Nasa non contemplano alcuna base di appoggio sul satellite, da cui poi poter puntare a Marte. Visto il tempo di vacche magre, i progetti della agenzia spaziale sono decisamente low profile e meno entusiasmanti. In ballo vi sono 3 possibili missioni selezionate tra 28 proposte: si parla di inviare una sonda sul Pianeta Rosso per uno studio di geofisica, di indagare l’evoluzione delle comete o di sorvolare l’oceano di metano ed etano su Titano, una delle lune di Saturno. Questi progetti finalisti riceveranno 3 milioni di dollari ciascuno per portare avanti lo studio di fattibilità. La prossima selezione per entrare nel Discovery Program è fissata per il 2012, quando verrà scelta la missione vincitrice, che riceverà altri 425 milioni (lancio escluso) perché tutto sia pronto per il 2016.

Il primo dei progetti si chiama Gems (da Mars Geophysical Monitoring Station) e ha appunto l’obiettivo di studiare la struttura interna del pianeta per capire qualcosa di più sul processo che ha portato alla sua formazione. È previsto lo sviluppo di almeno tre strumenti da inviare sul pianeta: uno per misurare le vibrazioni del pianeta, un altro per i terremoti e l’ultimo per misurare il flusso di calore geotermico.

La seconda missione è la Comet Hopper, che ha l’obiettivo di “esplorare l’eterogeneità delle comete”. L’idea alla base del progetto è di seguire su una cometa nel tempo, per osservare come cambia man mano che interagisce con il Sole. Ovviamente, di sonde puntate sulle comete ce ne sono state diverse, ultima la Stardust e il suo incontro ravvicinato con Tempel1. Ma questo, come ricorda anche Popsci, sarebbe il primo progetto che vuole seguire la naturale evoluzione di questi oggetti celesti.

Terza missione è Titan Mare Explorer (TiME) che, come dice il titolo, propone di sorvolare l’oceano di metano-etano di una delle lune di Saturno. Si tratterebbe della seconda sonda ad andare sul mare di Titano dopo Huygens dell’Esa. L’idea è anche quella di cercare forme di vita che cibino di metano.

Oltre alla missione, l’agenzia dovrà scegliere anche tra tre progetti dimostrativi di tecnologie per lo studio di comete, asteroidi dello Spazio profondo e dei Neo (near-Earth object) e gli oggetti prossimi alla Terra. Il primo prevede la realizzazione di un telescopio spaziale, NEOCam, che guarderà il cielo in cerca di piccoli corpi che incrociano l’orbita terrestre, come spiega il Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology. Il secondo strumento si chiamerebbe Primitive Material Explorer (PriME): studierebbe la composizione delle comete ed esplorerebbe il loro ruolo nel portare acqua e altri composti sulla Terra. Infine, Whipple – ROSS (Reaching into the Outer Solar System) vorrebbe sperimentare un nuovo metodo di ricerca degli oggetti celesti lontani.

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